Pagano la caparra ma niente mobili: a Brugnera nove indagati per la truffa del “tronista”

La Guardia di finanza chiude l'indagine. Vladimiro Noventa: «Chiedo giustizia». Davanti al giudice anche Paolo Marco Filippin, ex di “Uomini e donne”  

BRUGNERA. Nove indagati nel caso di presunta truffa dell’azienda di mobili fallita Fabbriche riunite srl a Brugnera, nata della ditta di commercio al dettaglio di mobili “L. Sato Italia. Arte dell’Arredo” in via Carpenè.

Il nome più noto è quello di Paolo Marco Filippin, ex tronista di qualche anno fa nello show Uomini e donne di Maria De Filippi e nel caso sono coinvolti oltre cento clienti, a cavallo il Friuli e la provincia di Treviso.

«La prima fase delle indagini è terminata e sono nove i indagati, compreso Paolo Marco Filippin, nell’area compresa tra Friuli e Veneto a causa della mancata consegna di arredi pagati con caparra – dice Vladimiro Noventa, la prima “vittima” che ha sporto denuncia –. L’indagine si è allargata e il caso assume i contorni di una truffa programmata. Il processo si terrà a Pordenone: chiedo giustizia per tutti quelli che, come me hanno pagato una caparra senza avere mai ottenuto la consegna degli arredi».

Le caparre non sono mai rientrate nelle tasche dei clienti. «Rivoglio quattromila euro – aggiunge Noventa, direttore di banca in pensione –. Li avevo consegnati come caparra all’ex tronista Filippin per una cucina e un salotto che ho scelto nello showroom in via Carpenè. Filippin è venuto a casa mia per prendere le misure, ma i mobili non sono stati consegnati».

«L’emergenza sanitaria ha bloccato la causa – sottolinea Noventa –. Non ho fatto richiesta di insinuazione al passivo per ottenere un risarcimento dalla vendita all’asta dei pochi beni dell’azienda fallita, perché i ricavi sono esigui. Mi costituirò parte civile e vado avanti perché ho fiducia nella giustizia».

L’azienda fallita era stata perquisita dalle Fiamme gialle nel 2019, al centro dell’indagine e del polverone mediatico sollevato dalla presunta truffa di mobili venduti e mai consegnati. «Il fallimento della società era prevedibile – ha aggiunto Noventa –. Vista la perdurante incapacità dell'impresa di far fronte alle legittime richieste a Filippin di coloro che avevano versato le somme di denaro senza vedersi consegnare i mobili».

Tanti clienti della società Fabbriche Riunite si sono rivolti agli avvocati e associazioni dei consumatori.


 

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