Pagano le bollette, ma non risulta: "Alle Poste manca la ricevuta"

SACILE. Pagano le bollette in posta, ma non risulta: tre casi a Sacile. Il rischio è quello del pignoramento (salario, pensione oppure beni) degli utenti. Quelli di Sistema ambiente e del ministero dei Trasporti. Il primo è un caso di un sollecito di Sistema ambiente che gestisce l’acqua pubblica: per il mancato pagamento di una bolletta relativa a dicembre 2016.
I casi in Posta. «Ho la ricevuta postale del pagamento entro i termini, ma non risulta al gestore dell’acqua pubblica Sistema Ambiente – ha portato il caso M.V., un sacilese infuriato –. Ho perso tempo a contattare la società e spedire una email che attesti che ho pagato: un'autocertificazione.
Ma è la seconda volta, in un anno». Un altro caso è capitato a San Giovanni del Tempio: bollette pagate allo sportello postale ma non risultano all’ente erogatore del servizio. Un altro caso, capitato sempre con pagamento postale. «Mi è successo due volte con il bollo auto pagato in posta a Sacile – ha allungato la lista G.D. –. Mancano le alternative e sono costretto ad andare dai tabaccai piuttosto che trovarmi sempre nelle ambasce di risultare moroso, dopo avere pagato le bollette».
I suggerimenti. Il consiglio delle associazioni di tutela dei consumatori è quello di utilizzare le raccomandate per dialogare con l’ente che reclama i pagamenti. «È meglio attendere che chiedano i soldi della bolletta che risulta non pagata per raccomandata andata-ritorno – hanno indicato ai sindacati confederali –. La replica va fatta sempre con raccomandata con ricevuta di ritorno, allegando copia della quietanza postale, e diffidando ad addebiti ulteriori, come more, spese e altro».
Per evitare l’inferno che hanno passato alcuni inguaiati, in un errore di “corrispondenza” non registrata. In gergo si chiama “posizione scoperta” e le società si scatenano con solleciti cartacei, telefonate, e-mail. Il consiglio della Federconsumatori: mai perdere le ricevute di pagamento.
Le raccomandate. La novità in posta: è quella sulle raccomandate “inesitate”. Gli utenti dovranno attendere due giorni per ritirare la corrispondenza, ma potranno farlo vicino a casa, se la raccomandata non è stata consegnata dal postino.
«Stop alle file in ufficio postale: per le raccomandate “inesitate” è riproposto il sistema della consegna nell’ufficio postale più vicino a chi la riceve – hanno spiegato in posta –. Non ci sarà più uno sportello dedicato ma il vantaggio c’è». I sindacati di categoria sono dubbiosi: sui carichi di lavoro dicono allo sportello Uil post. «Vanno quantificati i carichi di lavoro previsti e il numero dei lavoratori necessari – dicono i sindacalisti in via Meneghini –. Non vorremmo che le buone intenzioni si tramutassero in un danno».
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