Palamostre di Udine, lavori per 2,7 milioni di euro: migliaia le opere da recuperare

UDINE. Il Palamostre diventerà la “casa degli artisti”. Il Comune ha a disposizione 2,7 milioni di euro per la ristrutturazione dell’immobile di piazzale Diacono che dopo aver ospitato la Galleria d’arte moderna tornerà ad assumere un ruolo centrale nell’offerta espositiva del capoluogo friulano.
«Non sarà solo un museo - precisa l’assessore alla Cultura, Fabrizio Cigolot -, ma anche un laboratorio, un centro culturale attivo dove si producono idee e opere d’arte, penso a un luogo aperto alla creatività». L’assessore ha effettuato un sopralluogo nell’edificio insieme al vicesindaco e assessore ai Lavoro pubblici, Loris Michelini per fare il punto sullo stato di fatto.
«Abbiamo fatto una ricognizione - illustra Michelini - anche per capire lo stato di fatto e individuare le priorità dell’intervento. Di sicuro dovrà essere rifatto il tetto e poi abbiamo la necessità di attrezzare degli spazi per poter ospitare opere di un certo valore, cosa che adesso non è possibile perché non vengono rispettati gli standard necessari a garantire una corretta conservazione».
Dopo il trasferimento della Galleria d’arte moderna a Casa Cavazzini, che risale al 2011, i due piani dell’ex Gamud, che si sviluppano su una superficie di quasi 2 mila metri quadrati, sono rimasti inutilizzati. «Ci sono infiltrazioni dal tetto - spiega Cigolot - e dovranno essere rifatti tutti gli impianti e le grondaie che sono tutte interne». Oltre alle sale espositive il Comune pensa anche a una sala convegni da 200 posti e a dei laboratori. «Il prossimo mese presenterò un progetto di massima che sarà discusso in giunta», annuncia Cigolot.
A realizzare il progetto dell’allora “Palazzo delle manifestazioni”, ora Palamostre, era stato (con Francesco Tentori) l’architetto Gianni Avon e oggi il figlio Giulio ha gettato le basi per il recupero firmando la bozza di progetto che ha consentito al Css di ottenere un primo finanziamento di 200 mila euro dalla precedente amministrazione regionale. A quella somma, destinata alla stesura del progetto preliminare, si sono poi aggiunti un milione di euro di contributo dell’attuale amministrazione regionale oltre al milione e mezzo che il Comune già aveva destinato alla ristrutturazione del Palamostre.
Nell’area destinata a deposito oggi sono conservate quasi 4 mila opere d’arte di ogni genere, «un patrimonio - dice Cigolot - che vogliamo valorizzare». Senza dimenticare - aggiunge Michelini - «che con i lavori a Casa Cavazzini, destinata a ospitare le grandi mostre, una parte delle opere che oggi sono in mostra al secondo piano di via Savorgnana dovranno essere trasferite».
Una situazione che si ripeterà con le grandi mostre, «la prima - annuncia Cigolot - è prevista per la fine del 2020». I lavori da un milione di euro a Casa Cavazzini dovrebbero infatti partire entro la fine di quest’anno e durare circa sei mesi. L’obiettivo è adeguare agli standard internazionali il progetto dell’architetto Gae Aulenti che risale al 1998 soprattutto per quanto riguarda la climatizzazione, la conservazione e la sicurezza delle opere. Saranno inoltre riviste entrambe le facciate sul lato di via Savorgnana e via Lionello.
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