Palasport, intitolazione entro l’anno

PASIANO. Procede spedito l’iter per l’intitolazione del palazzetto dello sport in via delle Vigne a Roberto Marson, il più grande atleta paralimpico italiano di tutti i tempi. Ne dà conferma l’assessore allo Sport del Comune di Pasiano, Gabriele Marcuzzo, che si sta adoperando con l’amministrazione affinchè entro la fine dell’anno venga assegnata la denominazione all’impianto sportivo, ancora senza un nome. «Desideriamo che il palasport venga intitolato a un grande campione tra i diversamente abili. Per questo – sottolinea Marcuzzo – ho coinvolto anche il comitato paralimpico regionale, presieduto da Marinella Ambrosio, e il Cip, il comitato paralimpico nazionale. Sono anche in contatto con il presidente Luca Pancalli. Sono fiducioso che entro la fine del 2013 il palasport possa chiamarsi palazzetto Roberto Marson».
Il nome di Roberto Marson proprio nel 2012, a pochi giorni dalle Paralimpiadi di Londra, fu inserito nella Hall of fame del comitato paralimpico internazionale. Nato a Pasiano di Pordenone il 28 giugno 1944, rimase paralizzato a seguito di un incidente avvenuto mentre svolgeva le mansioni di operaio edile. Aveva appena 16 anni. Rimasto paraplegico, andò per la riabilitazione al Centro paraplegici di Ostia, gestito dall’Inail, e iniziò ad appassionarsi allo sport con il professor Maglio, il “padre” dello sport per disabili in Italia, quello che partendo da Ostia con un gruppetto di ragazzi ha dato vita al movimento paralimpico. Vinse 16 medaglie d’oro in tre Paralimpiadi diverse: Tokyio 1964, Tel Aviv 1968, Heidelberg 1972, a Montreal 1976 ottenne l’ultima medaglia, un bronzo. Per un totale di 16 ori, 7 argenti e 3 bronzi in tre discipline diverse: scherma, nuoto e atletica leggera. A Tel Aviv la sua migliore Paralimpiade: vinse 10 ori, 2 argenti 1 bronzo. Ha vinto diverse medaglie (la cifra esatta non si conosce) anche nelle Paralimpiadi invernali. Fu presidente della Federazione italiana sport handicappati, l’antesignana della Cip. la sua scomparsa risale a due anni fa.
L’assessorato allo Sport si sta inoltre battendo affinchè il palasport sia meglio sfruttato nelle giornate festive. «E’ nostra intenzione – conclude Marcuzzo – aprire le porte del palazzetto anche a sport meno diffusi, come biliardo, dama o scacchi».
Rosario Padovano
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