Palazzetti realizza la stufa intelligente e restaura l’antico camino dei Savoia

L’azienda friulana anticipa le principali novità di prodotto. La famiglia di imprenditori: priorità all’ambiente fin dal 1992

TORINO. Dalla stufa intelligente al progetto “La Cornice del tempo” che ha spinto un’azienda a finanziare il restauro di camini antichi, vere e proprie opere d’arte che hanno segnato la storia d’Italia.

Sono i due volti dell’impresa e della famiglia Palazzetti di Pordenone: martedì 11 febbraio, a Palazzo reale a Torino, l’azienda friulana ha presentato il restauro del camino della sala delle guardie svizzere.

Ma l’appuntamento, riservato alla stampa, è stata anche l’occasione per anticipare le ultime novità di prodotto, quelle che approderanno la settimana prossima nella fiera di settore (Progetto fuoco) a Verona, dove l’impresa di Ruben e Lucilla Palazzetti e dei figli Marco e Chiara, proporrà tre marchi: Palazzetti, Royal (marchio che esiste dal 1915) e Casatelli.

Marco e Chiara Palazzetti, che hanno condotto la presentazione trasmettendo la passione di famiglia, hanno proiettato gli ospiti dal salone dei Savoia al futuro: fino al 2050, «quando le emissioni dovranno essere zero» ha spiegato Marco.

«Noi all’ambiente abbiamo iniziato a pensare nel 1992 – ha ricostruito -. Ora il Green new deal, elaborato dal Parlamento europeo, ci pone nuovi traguardi perché non si tratta di ridurre solo le emissioni, si tratta di cambiare le abitudini della società».

Attualmente le fonti rinnovabili rappresentano il 20%, ma l’80% sono legate a combustibili fossili. «L’obiettivo in Italia – ha rilanciato Marco Palazzetti – dovrebbe essere creare un’economia circolare attraverso la filiera del legno perché questo produrrebbe lavoro e ricchezza. Se invece di parlare di isolazionismo facessimo quello che viene fatto altrove, avremmo risolto molti problemi».

Palazzetti ha invitato anche a non confondere le fonti fossili con smog e polveri sottili «che sono inquinanti temporanei». Da tutto questo nascono progetti come Jackie, stufa che con il Complete burning system, brucia e ribrucia le ceneri, eliminando il carbonio e lasciando come residuo solo i sali minerali.

O come Meghan, che sarà presentata sempre in fiera e che consente di indirizzare il flusso di calore. Già l’estate scorsa, inoltre, è approdata sul mercato l’interfaccia vocale “Palazzetti vox” – nata in partnership con Amazon e Microsoft Dynimics -, che permette di dialogare con la stufa e chiedere quanto pellet consuma o quanta anidride carbonica risparmia.

La tecnologia è stata al centro anche del progetto del restauro del camino della sala delle guardie svizzere di palazzo Reale, iniziato lo scorso ottobre.

Ogni giorno venivano seguiti in diretta i lavori dei professionisti di Nicola Restauri, tramite webcam «e a collegarsi a Skyline sono state 50 mila persone, anche da diversi Paesi del mondo», ha spiegato Enrico Bressan di Fondaco Italia, che ha proposto l’intervento a Palazzetti, dopo aver già collaborato con l’azienda per il recupero di camini antichi a Venezia.

Quel camino del ’600, come ha raccontato Franco Gualano dei Musei reali di Torino, è un compendio di marmi policromi e pietre diverse, inserito in «un salone che doveva stupire gli ospiti della casa regnante. Nell’ultimo periodo polvere e inquinamento lo avevano spento, oggi lo vediamo nella sua grande bellezza. All’epoca era sempre acceso perché il secolo XVII fu una piccola era glaciale».

Come ha scritto il presidente Ruben Palazzetti, nel salone «si sono elaborate strategie, coltivate alleanze, decise guerre, e battaglie sanguinosissime per mettere insieme i pezzi di quello che sarebbe diventato il nostro attuale Paese. Lui, il grande camino, ne è stato il testimone imponente». —

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