Palazzi dimenticati ora rilanciano i quartieri

UDINE. Sono rimasti abbandonati per anni. Finiti, alcuni anche già prenotati, ma mai venduti e tanto meno abitati. Decine di appartamenti realizzati prima che la crisi mettesse in ginocchio l’economica, ma conclusi quando già il mercato immobiliare si era fermato.
Così decine di aziende che si erano esposte con le banche si sono trovate in difficoltà annaspando in cerca di liquidità e molte sono fallite.
E la città si è trovata invasa da mega-cantieri che avrebbero dovuto cambiare in meglio il volto di interi quartieri dando risposte abitative alla voglia di casa delle famiglie e invece sono diventati il simbolo della crisi. Ma oggi nel mercato immobiliare qualcosa si è rimesso in moto.
Lo testimoniano le due operazioni concluse dalla Friuli immobili che ha venduto in poco più di un anno i 77 appartamenti delle “torri” di via Lumignacco e il 13 luglio si è aggiudicata all’asta anche “Il bruco” di via Bariglaria, un complesso composto da 71 appartamenti di varie dimensioni, molti dei quali sono già stati “opzionati”.
«Quarantasei alloggi sono già stati prenotati – sottolinea Fabrizio Paulin, titolare dell’omonimo gruppo immobiliare che insieme alla Prestige investment ha seguito la parte commerciale di entrambe le operazioni – e questo, tenendo conto del fatto che l’acquisto è stato perfezionato da pochi giorni, significa che la tipologia dell’investimento è un successo perché evidentemente risponde alle attuali richieste del mercato».
Il segreto che si nasconde dietro questo rinnovato dinamismo per Paulin è molto semplice: «I prezzi sono scesi anche del 40% rispetto ad alcuni anni fa e stiamo parlando comunque di immobili di qualità. Nel caso di via Lumignacco erano disponibili 30 mini e 47 bicamere che sono stati venduti a un prezzo che variava dai 70 fino ai 105 mila euro. Qualcuno potrebbe pensare a una “svendita” ma in realtà oggi si vende attorno ai mille euro al metro quadrato, quasi meno del prezzo di produzione».
Ecco perché l’edilizia è ancora bloccata. «Oggi chi si mette a costruire è un pazzo» sintetizza Paulin e di conseguenza anche il lavoro delle agenzie è cambiato. Se i nuovi cantieri sono pochi stanno infatti aumentando i recuperi e le smobilizzazioni.
«Per farsi un’idea della situazione – continua – basta leggere l’inserto domenicale del Messaggero e osservare i prezzi degli immobili all’asta: ci sono appartamenti anche in centro storico che restano invenduti per 3-4-5 volte e raggiungono valori svilenti».
Ecco allora che l’occasione giusta può arrivare tenendo d’occhio le aste giudiziarie. «Per chi compra il momento è favorevole e si potrebbe pensare di fare veri affari - precisa Paulin -, ma in realtà è il mercato che è cambiato e difficilmente si tornerà ai valori pre-crisi. Anche per chi vuole fare investimenti il mattone è tornato molto interessante visto che le rendite annue arrivano tranquillamente al 5%. In via Bariglaria ci sono diverse tipologie abitative, dal mini fino al quadricamere e i prezzi vanno da 89 a 140 mila euro, questi ultimi con una superficie di 150 metri quadrati. La qualità costruttiva è alta sono tutti in classe energetica B».
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