Palazzine militari quasi vuote e lasciate in stato di degrado

Soltanto uno dei tre fabbricati (con i suoi sei appartamenti) è ancora abitato Gli immobili erano destinati alle famiglie degli ufficiali della caserma Zappalà



. È un lento ma inesorabile degrado di un consistente patrimonio edilizio quello cui assiste la comunità avianese a poche decine di metri da piazza Duomo. A deteriorarsi due delle tre palazzine del demanio militare, sorte in via Stretta. Quei tre condomini erano stati costruiti dal ministero della Difesa nei primi anni Sessanta. I diciotto appartamenti dei tre stabili sin dall’inizio erano stati destinati alle famiglie degli ufficiali di carristi e bersaglieri della caserma Zappalà di Aviano, limitrofa alla base Usaf. Soltanto uno degli immobili vede oggi ancora abitati i suoi sei appartamenti. Quello a fronte strada, invece, oltre che con le tapparelle chiuse, sino a poco tempo fa si presentava anche con i vetri rotti del vano scale e i cancelli arrugginiti chiusi con solidi lucchetti.

In seguito a varie segnalazioni i vetri rotti sono stati sostituiti da vari ritagli di plexiglass trasparente fissati ai telai. Da poco c’è anche, dotato di citofono per le famiglie della terza palazzina, l’unica abitata, un cancello nuovo che ha sostituito quello vecchio e arrugginito. Pure la seconda palazzina, più interna, da parecchi anni appare con le tapparelle abbassate su tutte le finestre dei sei appartamenti. Triste presagio, visto lo stato di deterioramento in cui versa l’identico immobile a fronte strada.

Per ora continua a essere abitato soltanto l’ultimo dei tre palazzi. La mancanza di manutenzione sui due condomini chiusi e la mancanza di inquilini porteranno inesorabilmente a un progressivo deterioramento di ben dodici appartamenti, nonché alla perdita di un patrimonio edilizio che poteva e oggi può ancora, sia pure a condizioni molto meno vantaggiose di qualche anno fa, essere immesso sul mercato. Tutto ciò accade mentre in occasione di esercitazioni e allarmi i militari posti a sorvegliare obiettivi sensibili, come l’aeroporto e gli insediamenti della base Usaf, vengono ospitati negli alberghi della zona, con costi rilevanti per il bilancio dello Stato.

Da osservare, infine, che tanti italiani, stranieri, richiedenti asilo hanno estremo bisogno di trovare casa a prezzi accessibili, ma, privi d’alternative, in molti casi si adattano a vivere in modo precario. I dodici appartamenti chiusi, nelle due palazzine di via Stretta, con una adeguata manutenzione potrebbero nuovamente essere recuperati e tornare perfettamente agibili. Verrebbe così valorizzato un patrimonio immobiliare costruito con le tasse dell’intera comunità che potrebbe essere destinato a famiglie e persone coinvolte in momenti di difficoltà economica e sociale.

Altra opzione, alternativa all’ospitalità dei militari negli alberghi, potrebbe riguardare i contingenti di stanza ad Aviano e nei comuni limitrofi per le esercitazioni che durano gran parte dell’anno. —



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