Palazzone tra il verde, scatta la protesta
LIGNANO. Tana della Volpe, a Lignano Pineta, di fronte al pontile. Un dedalo di strade dove sorgono villette o palazzine al massimo di due piani. Una zona di verde, tranquilla per chi ama le vacanze lontano dal chiasso di Sabbiadoro. Ed è proprio lì che si stanno ultimando i lavori di costruzione di un palazzo di 6 unità su sette piani. Tutto formalmente in regola. Certo, questione di legge, ma anche – in questo caso – di opportunità. I fatti.
L’istruttoria parte con la precedente amministrazione guidata dal sindaco Delzotto. Ma è l’attuale giunta guidata da Luca Fanotto a rilasciare la concessione edilizia per la realizzazione del fabbricato. Come si è arrivati al rilascio della concessione? Semplice.
La possibilità scaturisce dall legge regionale 19 che contempla la possibilità di costruire il 35 per cento in più del volume preesistente di un fabbricato qualsiasi. E in quel punto, effettivamente, c’era una villetta che è stata demolita proprio per fare posto al nuovo condominio. Quel 35 per cento in più si è tradotto così in circa 500 altri cubi di palazzo.
La nuova costruzione che, come detto, è ormai in fase di ultimazione, ha inevitabilmente provocato il malumore degli abitanti (residenti o villeggianti), di due fabbricati adiacenti, che hanno deciso di incaricare un professionista per verificare che tutto l’iter sia in regola. Così, il geometra Luca Dazzan ha approfondito la cosa e sta ultimando una relazione tecnica che consegnerà a breve ai legali dei ricorrenti.
La palazzina, si diceva, rientra nei parametri della legge 19. Tuttavia, i ricorrenti fanno notare che non si è invece tenuto conto del Piano regolatore comunale che prevede ben altri parametri costruttivi per la zona di Lignano Pineta. Insomma, un bel rompicapo tecnico-amministrativo. Anche perchè i ricorrenti vogliono pure verificare se le distanze così come sono previste dal Codice civile siano state rispettate.
Come dire, che potrebbero esserci – dicono ancora – anche ipotetiche violazioni di norme nazionali relative alle distanze tra fabbricati. Il geometra Dazzan si limita ad affermare che sì il fabbricato si poteva realizzare, ma non nel modo in cui è stato pensato e progettato in una zona particolare com’è quella di Lignano Pineta.
Uno dei legali dei ricorrenti, Stefano Trabalza, commenta così la vicenda: «Al di là delle questioni squisitamente burocratiche su cui ci sono verifiche in corso, per Pineta si tratta di un pugno nello stomaco. Tana delle volpe è una di quelle vie che hanno le caratteristiche storiche del luogo: strada stretta e senza uscita tutte ville o case molto basse. Sarebbe stato necessario mantenere questa caratteristica architettonica nel rispetto della tradizione di Lignano Pineta. Temiamo che ormai dovremo tenerci questo palazzone. Speriamo soltanto che lì sia l’ultimo».
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