Palini e Bertoli, due giorni di sciopero

San Giorgio di Nogaro: l’agitazione comincia oggi in risposta all’esito deludente dell’incontro con i vertici aziendali

SAN GIORGIO DI NOGARO. Sciopero di due giorni, a partire da oggi, alla Palini e Bertoli di San Giorgio di Nogaro.

Fim Cisl e Fiom Cgil, con le Rsu aziendali, hanno proclamato due giorni di sciopero di otto ore per turno, con inizio alle 14 di oggi, con relativi presidi ai cancelli, alla Palini e Bertoli Evraz di San Giorgio di Nogaro, a causa delle decisioni assunte dalla proprietà di fermare gli impianti per tre mesi e per il rifiuto/respingimento da parte dell'azienda di nuovi ordinativi produttivi, ma soprattutto perchè non sarebbero ben chiari i veri intendimenti del Gruppo Evraz sullo stabilimento di San Giorgio.

Intanto le organizzazioni sindacali chiedono alle istituzioni regionali e locali la creazione di un tavolo di crisi e di confronto con l'azienda, in grado di ricercare possibili soluzioni alla delicata vertenza che coinvolge 146 lavoratori. La decisione di ricorrere a uno sciopero è stata assunta dopo l'incontro di martedì 30 luglio, tra la delegazione sindacale, composta dalle Rsu e da Francesco Barbaro della Fim e Maurizio Balzarini della Fiom, e il rappresentante della direzione aziendale Evraz- Palini e Bertoli, Dmitrij Scuka, sulla difficile situazione produttiva e il futuro dello stesso stabilimento.

La direzione aziendale nel ribadire la scarsa competitività dello stabilimento sangiorgino (pare ci sia una perdita annua di 720 mila euro, ndr) e i margini insufficienti a garantire la riduzione senza che questi creino perdite, ha confermato ai rappresentanti sindacali, la sua intenzione di fermare gli impianti per tre mesi, riducendo di tre mesi gli iniziali sei di fermo.

I sindacati ritengono inoltre un atto gravissimo la decisione dell'azienda di rifiutare/respingere, dallo scorso giovedì, gli ordinativi produttivi dei clienti, e di non condividere la decisione del fermo impianti.Ribadiscono inoltre che le informazioni e motivazioni addotte dalla direzione aziendale, sarebbero «carenti, insufficienti, parziali, e per molti versi pretestuose non in grado di motivare le reali ragioni del fermo e al contempo di dare rassicurazioni sulla prospettiva e continuità dello stabilimento di San Giorgio di Nogaro. Non sono chiari i veri intendimenti del Gruppo Evraz, sullo stabilimento di San Giorgio» A fronte di questa difficile situazione, il sindacato intende coinvolgere le istituzioni locali e regionali per l'indizione »di un tavolo vero di crisi e di confronto con l'azienda, per ricercare possibili soluzioni a questa delicata vertenza. Azioni mirate a garantire la continuità produttiva dello stabilimento e l'occupazione ai 146 addetti».

Lo sciopero comincerà dunque oggi con il secondo turno (dalle 14 alle 22) per proseguire con il terzo (dalle 22 alle 6). Domani ancora un giorno di agitazione dalle 8 alle 17 , sempre interessati i due turni dalle 6 alle 14 e dalle 14 alle 22. Serà sempre effettuato il presidio ai cancelli.

Ieri intanto le imprese dell’Aussa Corno hanno eletto all’unanimità il presidente delle imprese insediate nella zona industriale, Giuseppe Fracasso, che aveva già maturato esperienza nel cda della Ziac ed è esperto in laminatoi. Il neopresidente siederà di diritto nel cda del Consorzio Aussa Corno.

Ricordiamo che la Palini e Bertoli del Gruppo Evraz del magnate russo Roman Abramovich, patron del Chelsea, produce lamiere da treno quarto in acciaio: 500 mila tn/anno che esportava in tutto il mondo.

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