Palpeggia due donne all’autostazione di Tolmezzo: condannato a 2 anni e 3 mesi per violenza sessuale
L’uomo, all’epoca dei fatti 59 anni, era stato fermato dalla polizia locale su un autobus in partenza, in evidente stato di alterazione alcolica: a incastrarlo, oltre alla testimonianza delle vittime, anche le immagini della videosorveglianza
Estate 2022. All’autostazione delle corriere di Tolmezzo il via vai è quello solito di una giornata di agosto. Negli spazi della biglietteria si aggira un uomo, 59 anni all’epoca dei fatti. Vede una donna che si intrattiene con l’addetto alla biglietteria, allunga la mano, le palpeggia il fondoschiena, e se ne va.
Pochi minuti dopo la scena si ripete, all’esterno, sui marciapiedi dove ci si ferma in attesa dei pullman. Un’altra mano allungata più del dovuto e un’altra donna palpeggiata. Il capo servizio dell’autostazione si accorge di tutto e chiama la polizia locale di Tolmezzo.
Gli agenti, giunti sul posto di lì a poco, trovarono l’uomo, originario di Rigolato, seduto su un autobus in partenza, in evidente stato di alterazione alcolica.
Grazie all’ausilio delle immagini di videosorveglianza, oltre a ricostruire nei dettagli i movimenti del cinquantanovenne, è stato possibile identificare le due vittime, una quarantaduenne di Villa Santina e una trentunenne di Enemonzo. Rintracciate dagli agenti della municipale, hanno poi deciso di sporgere denuncia.
In un primo momento si erano allontanate dall’autostazione senza coinvolgere le forze dell’ordine, turbate per quanto accaduto.
Lunedì 16 dicembre i giudici del tribunale di Udine, in composizione collegiale, hanno condannato l’uomo, Beppino Candido, a 2 anni e 3 mesi di reclusione per il reato di violenza sessuale. L’uomo è difeso dall’avvocato Martino Benzoni (sostituito in aula dalla collega Sonia Covassi).
«Sicuramente presenteremo appello – ha chiarito Benzoni –. Mi ha sorpreso il mancato riconoscimento del fatto lieve. Il gesto implica l’offesa della libertà personale, ma senza il dolo effettivo della violenza sessuale. Attendiamo di leggere le motivazioni per capire le ragioni dei giudici».
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