Panoramica delle vette ecco la meraviglia del Friuli FOTO

RAVASCLETTO. Una storia meravigliosa, che Patrizia Casanova e Dino Zanier hanno raccontato in un libro che sarà presentato oggi a Ravascletto. È quella della Panoramica delle vette, la strada carrozzabile più alta del Friuli con i suoi sette chilometri sul filo dei duemila metri, dopo la salita del monte Crostis che collega Tualis di Comeglians ai 1910 metri di quota e prima della lunga discesa verso Ravascletto.
Una strada semplicemente unica. Basta salirci lassù per capire perchè. Eppure per anni la Panoramica era una sorta di circolo privato per pochi, un paradiso dimenticato.
Prima dell’idea di farci passare il Giro d’Italia e, nel maggio di due anni fa, di quei giorni frenetici che portarono alla cancdellazione della scalata dalla corsa, dopo che centinaia di volontari avevano sistemato il tratto sterrato in quota e messo in sicurezza la discesa verso la Valcalda.
Ora dopo “lo schiaffo del Crostis” la Panoramica delle vette è ancor più diventata il punto di riferimento di escursionisti e cicloamatori non solo dal Friuli, ma da tutto il mondo. Il “gran rifiuto” dei corridori ha incuriosito e portato turisti, dando slancio anche all’economia delle valli sottostanti.
Eppure la strada non era nata per le esigenze dei malgari o degli allevatori, che portavano (ora sempre meno) gli animali all’alpeggio. Come spesso è accaduto nella storia della viabilità carnica, specie quella diretta alle quote alte, era nata per esigenze militari.
I due autori del volumetto, che sarà presentato oggi alle 17 nella sala delle associazioni di via Valcalda a Ravascletto, lo spiegano molto bene.
Fine degli anni Trenta. Il regime di Mussolini doveva farsi trovare pronto alla guerra e mostrare i muscoli pure all’alleato nazista. Meglio non fidarsi di Hitler ed ecco la pazzesca idea di costruire il Vallo Alpino del Littorio, una serie di fortificazioni e strade militari a protezione dei quasi duemila km di frontiera tra Ventimiglia e Fiume, allora città italiana.
I lavori iniziarono nel 1940 in gran segreto per non irritare l’alleato. E la storia di Ravascletto e della Valcalda cambiò in poche settimane. Diciannove furono le strade costruite in quei pochi mesi in Carnia (compresa quella per lo Zoncolan), la carrabile del Crostis e di Tarond fu una di queste.
La Panoramica delle vette appunto, che centinaia di operai realizzarono in pochi mesi portando anche ricchezza a Ravascletto. Poi la guerra, l’oblio, la strada dal panorama incredibile (chi non ci è ancora stato accetti il consiglio, ci vada) conosciuta da pochi.
Lo schiaffo del Giro e la notorietà mondiale. Sempre in attesa naturalmente del passaggio della corsa rosa.
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