Papillon, riaperto il ristorante ma non il “Papi on the beach”
Ha riaperto i battenti il 20 giugno il ristorante del Papillon di Roveredo in Piano, in virtù della pronuncia del Tar. I giudici, infatti, hanno accolto la richiesta dell’esercente e hanno congelato in attesa del verdetto l’esecuzione del decreto del questore di Pordenone, che il 25 maggio scorso aveva sospeso l’attività per 90 giorni.
La sospensione della licenza era stata disposta dalla Questura dopo che un avventore ubriaco era finito in ospedale con una prognosi di 20 giorni. La polizia aveva ricostruito che l’uomo era stato aggredito nell’area esterna fumatori da altri quattro clienti. La chiusura era scattata sia per il ristornante diurno Papillon che per il bar estivo “Papi on the beach”, gestito da un’altra società in affitto, che però avrebbe aperto solo il 7 giugno. Ciascuna società ha fatto ricorso al Tar, che deciderà nel merito il 17 luglio.
In attesa della sentenza, secondo i giudici, il protrarsi della chiusura del ristorante avrebbe potuto creare «conseguenze gravemente pregiudizievoli», ovvero un danno economico rilevante. Di qui la sospensione del decreto, ma solo per il ristorante diurno Papillon. Il Tar invece non ha ravvisato i presupposti per concedere un’analoga misura all’altra attività «di sala da ballo/discoteca, che parrebbe – scrivono i giudici – peraltro esercitata in assenza di idoneo titolo autorizzativo». In questo caso il Tar ha ritenuto «prevalenti le ragioni di interesse pubblico». Sul “Papi on the beach”, invece, il Tar ha osservato che «a oggi il locale è ancora chiuso in quanto il Comune di Roveredo non ha ancora autorizzato il subentro nella gestione dell’attività». Manca per il Tar l’attualità del danno, in quanto «l’impossibilità dell’apertura non è al momento ascrivibile» al decreto del questore. Di qui il rigetto dell’istanza. —
I.P.
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