Parametri area di rischio per le Regioni, arriva l'ok dal Governo per rivedere gli indicatori

TRIESTE. Dal governo arriva la disponibilità a rivedere i parametri che decidono le chiusure di attività e limitano la mobilità dei cittadini per contrastare la diffusione della pandemia da Covid 19. Lo ha annunciato il presidente della Regione Massimiliano Fedriga al termine del vertice, come sempre in videoconferenza, dei governatori con i rappresentanti dell’esecutivo, i ministri della Salute Roberto Speranza, e degli Affari regionali e Autonomie Francesco Boccia. Un’apertura che, se sarà effettivamente confermata nei prossimi giorni e con atti concreti, segna un punto a favore della linea di Fedriga che, fin dal primo momento, da quando cioè il Friuli Venezia Giulia è stato retrocesso in zona arancione, si è battuto per ottenere proprio questa svolta.
«Valuto con favore la disponibilità data dal Governo ad accogliere la richiesta, avanzata all’unanimità dalla Conferenza delle Regioni - ha dichiarato il governatore del Fvg - , di rivedere i parametri di classificazione dei territori nel prossimo Dpcm: il supporto dei tecnici è essenziale per delineare il quadro della situazione, ma la responsabilità finale delle scelte deve essere assunta dagli organi politici». Cosa succederà adesso? Fino al 3 dicembre, cioè fino alla scadenza del Dpcm in vigore, non succederà nulla. Nel senso che i parametri, per valutare l’indice di rischio di ciascuna regione, resteranno 21.
Ci sarà uno step importante, con le nuove valutazioni tecniche che ridisegneranno la geografia a colori (rosso, arancione e giallo) delle regioni. E ovviamente anche dalle nostre parti si starà con il fiato sospeso in attesa del verdetto. Ma da dicembre le cose cambieranno, i parametri saranno rimodulati. Previsti anche uno scambio di idee e un confronto più serrato rispetto a quanto avviene adesso, tra tecnici ed esperti dell’Iss e quelli regionali, proprio per valutare nel dettaglio i criteri di quelli che saranno i futuri parametri.
Alla conclusione del vertice, Fedriga a proposito dei ristori ha poi ribadito la necessità di sospendere i tributi per le categorie penalizzate dalle restrizioni: «una misura essenziale - ha chiarito - per garantire ossigeno al tessuto produttivo e alle famiglie». Il presidente ha infine sottolineato l’importanza del processo di condivisione «che non può essere confinato alle sole istituzioni, ma deve essere invece allargato alle categorie economiche al fine di stimolare la massima partecipazione attorno a ogni scelta strategica relativa alla lotta al coronavirus».
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