Parcheggi a Pordenone, saldi al via e sconti ancora in forse FOTO
PORDENONE. A 20 giorni dall’incontro coi commercianti manca ancora la delibera integrativa al piano della sosta, quella che dovrebbe contenere le modifiche annunciate dall’amministrazione. In primis il sabato pomeriggio gratuito nei parcheggi multipiano, ma anche l’abilitazione della card, l’adeguamento degli abbonamenti per i pendolari. E così domani pomeriggio, nella giornata di avvio dei saldi, non si sa ancora se i parcheggi in struttura saranno gratuiti o meno.
Saldi col dubbio. Se la ragione ufficiale dello standby è che “dobbiamo mettere a punto la strategia sulla card”, motiva l’assessore Nicola Conficoni, il ritardo rischia di far partire il primo sabato di saldi senza gli annunciati stalli gratis nei multipiano.
«Stiamo vedendo – anticipa Conficoni – se sia possibile portare domani una delibera (ndr oggi per chi legge) per introdurre intanto quella modifica, anche se la volontà era quella di fare un intervento complessivo e quindi un’unica delibera. La mia idea era di portare la delibera la settimana prossima».
Solo oggi si capirà se sia possibile anticipare il benefit. La giunta settimanale, infatti, si è riunita ieri e oggi il sindaco non c’è. L’esecutivo andrebbe riunito solo per questo atto.
Il nodo card. A chiedere di legare il piano della sosta alla card “C’entro anch’io” – in città ne sono state distribuite mille – sono stati i commercianti stessi (più che altro la parte rappresentata da Confcommercio), così l’amministrazione con il sindaco Pedrotti ha trovato la via: parcheggio gratis per chi usa la card anche il sabato mattina. Più facile a dirsi che a farsi.
La riunione. L’amministrazione proprio lunedì ha convocato Gsm per ragionare sul tema. «Come abbiamo sempre detto – mette le mani avanti Conficoni – per ora partiamo con l’utilizzo della card nei multipiano, anche per capire qual è la risposta».
Ma l’incontro, come conferma lo stesso assessore, verterà anche sull’estensione del beneficio sulla strada perché il sindaco Pedrotti e l’assessore al commercio Zille, come hanno ribadito nel famoso vertice con i commercianti, ha espresso la volontà di fare della card uno strumento flessibile e utilizzabile anche sulla strada.
Oltre che come porta d’ingresso a più servizi, anche pubblici. Un esempio? Il credito potrebbe essere usato per pagare i biglietti dei musei.
La grana software. L’operazione su strada è ben più complessa per il semplice fatto che gran parte dei parcometri non sono predisposti per leggere la carta di sviluppo e territorio e rendere compatibili i due strumenti costa, soprattutto in termini economici. Lo studio fatto qualche anno fa prevedeva una spesa di circa 100 mila euro, una spesa impensabile oggi.
Le carte. Ma l’operazione per decollare non ha bisogno solo di un adeguamento tecnologico. Come spiegato dal presidente di Gsm al Messaggero Veneto, quando il tema venne sollevato da Sviluppo e territorio, finora anche nelle strutture abilitate alla lettura non è mai stato chiesto dagli utenti di usare la card.
Questo anche perché la lettura non avviene in modo immediato ovvero “a contatto”, ma serve l’intervento di un operatore – ammesso che in quel momento ci sia – per effettuare la procedura.
Lo scetticismo. L’altro scoglio da vincere è quello della partecipazione dei commercianti. Se è vero che di carte fedeltà ne sono state distribuite un migliaio – comunque in una città che da sola ha 50 mila abitanti – è altrettanto vero che i negozi che hanno aderito al circuito, come si legge sul sito di Sviluppo e territorio, sono una trentina. Decisamente troppo pochi rispetto alle attività presenti nel territorio comunale e ai benefici che una maggior massa critica potrebbe portare a tutti gli operatori del centro.
Per questo serve un’operazione di sensibilizzazione degli operatori e forse una maggior condivisione delle strategie tra la base e chi decide. Come ha dimostrato la vicenda del piano della sosta, i negozianti che affrontano la crisi in prima linea vogliono essere coinvolti nelle scelte che possono portare al rilancio della città.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto