Parcheggio, operai al lavoro ma la protesta non si placa FOTO
UDINE. Stamattina alle 8 si è aperto il cantiere di piazza Primo maggio. A quell’ora sono arrivati gli operai dell’impresa Vidoni che in Associazione temporanea d’impresa (Ati) si è aggiudicata l’appalto per la costruzione del parcheggio sotterraneo da circa 470 posti, finito al centro della protesta sfociata con il presidio permanente del Comitato “Zardingrant” composto da grillini, No Tav e cittadini contrari alla realizzazione dell’opera perché la ritengono troppo costosa e non necessaria. «Saremo in piazza dalle 7» hanno assicurato sabato i manifestanti, che ieri sera si sono ritrovati in un assemblea pubblica per decidere quali azioni attuare oggi.
Non è escluso infatti che gli operai trovino ad attenderli i contestatori dell’opera e gli agenti della Digos pronti a intervenire se i manifestanti varcheranno la recinzione del cantiere. L’auspicio di tutti è che la protesta resti pacifica.
«Non voglio sapere cosa dicono i manifestanti, noi facciamo il nostro lavoro e se rientra nella contestazione non fare il parcheggio sono problemi degli altri non nostri». Taglia corto il titolare dell’impresa, Giuliano Vidoni, assicurando che stamattina il cantiere prende il via. Fino a ottobre gli operai saranno impegnati a spostare la rete dei sottoservizi per realizzare poi la nuova fognatura. Solo dopo aver completato la prima fase, l’impresa inizierà il mega scavo nell’area ex Esso.
Nelle prossime settimane scatterà anche il piano delle limitazioni al traffico che il sindaco Furio Honsell si è impegnato a illustrare ai commercianti e ai cittadini nel corso di un incontro pubblico. In ogni caso il piano, oltre a impedire l’accesso dei mezzi in via Portanuova, prevede, per qualche mese, anche la chiusura al traffico di viale della Vittoria. Sarà questo il momento più difficile per gli automobilisti costretti, da piazzale Osoppo, a deviare lungo via Diaz, piazzale Del Din, via Sant’Agostino, via Pracchiuso per arrivare in piazza Primo maggio.
Oggi però l’attenzione è tutta focalizzata sul presidio e sull’apertura del cantiere della discordia. L’opera costa 11 milioni di euro compreso Iva e dovrà essere ultimata in 550 giorni. L’intervento è stato finanziato da Ssm, Regione, Camera di commercio e Fondazione Crup.
Entro il prossimo 30 ottobre, invece, il Comune, la Sistema sosta e mobilità (Ssm) e la Soprintendenza archeologica e paesaggistica dovranno individuare una soluzione progettuale idonea e compatibile, sotto il profilo della tutela monumentale, utile alla protezione delle rampe di accesso e di uscita dalla struttura sotterranea esclusivamente per la parte strettamente necessaria alla sicurezza, che la Soprintendenza valuterà ai fini autorizzativi.
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