Park, una maxi protesta all’avvio del cantiere - FOTO

Udine, gli attivisti vogliono organizzare una manifestazione lunedì 19 in piazza. Continua il presidio in Giardin grande con la raccolta di firme e di offerte
Udine 10 agosto 2013 Protesta contro la costruzione del parcheggio sotterraneo di piazza I Maggio. Nelle foto le scritte di protesta lungo il camminamento per via Porta Nuova e il gazebo per la raccolta firme. © Foto Petrussi Foto Press / Ferraro Simone
Udine 10 agosto 2013 Protesta contro la costruzione del parcheggio sotterraneo di piazza I Maggio. Nelle foto le scritte di protesta lungo il camminamento per via Porta Nuova e il gazebo per la raccolta firme. © Foto Petrussi Foto Press / Ferraro Simone

UDINE. Sembra una città fantasma Udine in una domenica di mezza estate. Eppure intorno a loro, gli attivisti assiepati sotto il gazebo di piazza Primo maggio, c’è un carosello di auto che suonano il clacson, concittadini che arrivano in bici a portare la propria solidarietà, una firma. Infilano anche qualche soldo nella cassetta delle offerte.

Ci si confronta, si incrociano idee, proposte e, soprattutto si organizza una grande manifestazione per il 19 agosto. «All’apertura dei cantieri noi ci saremo – promettono –. Invitiamo la cittadinanza alle 8 del mattino a riunirsi qui in piazza. Sarà il modo per partecipare a un percorso di trasformazione della città in merito al quale la gente non ha potuto esprimersi».

C’è chi propone di presentarsi in costume da bagno, alludendo ironicamente al rischio allagamenti più volte paventato per la struttura, chi progetta un corteo. I dettagli saranno definiti in una assemblea cittadina fissata per domenica prossima, alle 20.30, quando piazza Primo maggio diventerà una grande agorà.

Sulla collinetta un gruppo di bambini gioca a “Uno”, mentre si improvvisa un laboratorio di pasta di sale. Giù di sotto gli attivisti raccolgono firme, un centinaio nell’arco di poche ore, in una pigra mattinata di sole. «Quante firme posso fare?» chiede un udinese ansioso di partecipare. Se ne va corrucciato dopo aver messo un autografo (di più non si può) ed essersi offerto di dare il cambio ai volontari. Apprezzato, ma respinto anche l’avallo di un gruppo di ragazzini poco più che quattordicenni, pronti a sottoscrivere la protesta. Troppo piccoli per farlo, ma i volontari incassano il supporto morale, e si commuovono quando un’anziana su una carrozzina raggiunge il gazebo e fa cadere un paio di monete nella cassetta.

È sfaccettato il popolo del “no”. «Alcuni hanno votato per Honsell, ma non condividono il progetto» fanno notare i volontari. Fra loro c’è Gianmarco Romano, che ha deciso di trascorrere le proprie vacanze in piazza Primo maggio e che non dispera di poter incontrare il sindaco Furio Honsell prima dell’avvio del cantiere. C’è Federico Luciani, libero professionista, anche lui in “vacanza” in Giardin grande, c’è la consigliera regionale Elena Bianchi, e c’è la voce del Movimento 5 stelle, che si leva con la presenza di Paolo Perozzo, Massimo Deganutti e Franco Antonini.

La piazza diventa un laboratorio di idee su come investire i fondi destinati al parcheggio per progetti alternativi: c’è chi propone di finanziare la sistemazione dei marciapiedi, le ciclabili, chi propone di organizzare iniziative per ridare vitalità alla città.

Il presidio va avanti. «Con noi ci sono anche tanti commercianti ed esercenti, scrivetelo pure» incalzano gli attivisti. Intanto, ai piedi della collina popolata di ragazzini si organizza la manifestazione: l’offensiva scatterà con le ruspe.

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