Parla la farmacista che ha salvato la vita a un ciclista: "Soddisfazione immensa"

AVIANO. «Per un medico, salvare una vita è una soddisfazione immensa. Il merito, però, non è mio: se non fosse stato per il defibrillatore, l’epilogo sarebbe stato diverso». Si schernisce con modestia la farmacista Lorenza Liguori, che ha prestato i primi soccorsi al ciclista sanvitese di 49 anni colpito da un infarto sulla strada di Col Alto, sabato pomeriggio.
Quarantacinque anni, triestina d’origine, da Marsure si è trasferita nella località montana nel 2007. «Da quando abbiamo in dotazione il defibrillatore – va a memoria Liguori – è la prima volta che lo utilizziamo per un’emergenza». Se gli alpini di Pordenone, nel 2005, non avessero donato il dispositivo, vi avremmo purtroppo raccontato una storia differente. Ne è persuasa la stessa farmacista.
Altrettanto importante, però, è poter contare su un soccorritore che sappia usare il defibrillatore. Una combinazione di elementi che ha assistito il ciclista vittima del malore. Il 49enne è ancora ricoverato all’ospedale di Pordenone in terapia intensiva, ma è fuori pericolo e le sue condizioni migliorano.
Uno dei due amici che si trovavano con lui quando è stato colto dal malore è ritornato a Piancavallo dalla dottoressa Liguori per ringraziarla. Per la comunità di Piancavallo, ormai, è diventata un’eroina.
«È capitato che ci fossi io – sottolinea la farmacista –, ma qui a Piancavallo in 17 sappiamo usare il defibrillatore perché abbiamo seguito il corso di formazione promosso dall’Azienda sanitaria e tenuto da Luigi Blarasin». I corsisti rinfrescano ogni anno le loro conoscenze in materia, mentre per le nuove adesioni si parte dal corso base.
«Imparare sul manichino – osserva Liguori – è importantissimo, ti dà le basi, ma quando ti trovi di fronte a una situazione di emergenza reale, è una cosa diversa. Chiami il 118, che ti segue passo dopo passo nelle operazioni. Al telefono c’era proprio il dottor Blarasin, che mi ha aiutato molto».
La farmacista ripercorre quei momenti. «Il ciclista – ricorda – respirava con difficoltà: era in una fase di gasping. Dopo avergli praticato il massaggio cardiaco, abbiamo deciso di ricorrere al defibrillatore: grazie al dispositivo, il cuore del 49enne ha ripreso a battere: lo abbiamo sentito chiaramente. L’ambulanza dei 118 è arrivata subito: sono stati velocissimi. Il loro tempestivo intervento è stato fondamentale. In un lampo, poi, è atterrato anche l’elisoccorso».
Dopo il lieto fine, la farmacista ha potuto tirare un sospiro di sollievo: «Siamo andati tutti insieme a fare un brindisi per scaricare la tensione».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto