Parrocchia senza confini L’idea di don Pandin è realtà grazie alla radio

LA STORIA
La chiamavano “parrocchia senza confini”, quella di Borgomeduna, perché la sua radio permetteva – e permette – di renderla presente in Friuli e in Veneto e, grazie allo streaming, in tutto il mondo. Il primo maggio compie 30 anni Radio Voce nel deserto, fondata da don Angelo Pandin. Accolse il desiderio testamentario di Rosina Floriduz, morta nel febbraio 1989: «Desidero che lei in parrocchia abbia da far installare una radio, perché nessuno deve sentirsi solo, perché gli ammalati, gli anziani trovino sempre una parola di conforto». Tre mesi dopo la volontà era realtà.
Il sacerdote costituì e motivò un piccolo gruppetto di volontari e individuò un tecnico che realizzò il collegamento sulla piccola frequenza acquistata. Il nome non fu casuale: si ispira a san Giovanni Battista, alla celebre «voce di uno che grida nel deserto».
Inizialmente il raggio di ascolto era ristretto alla parrocchia e si rivelava difficoltoso per la precarietà dei mezzi. Il primo ripetitore – che consentì una maggiore diffusione del segnale – venne installato sul tetto dell’istituto dei comboniani. Con la legge Mammì venne costituita l’associazione “proprietaria” e fu possibile ottenere la frequenza Fm 94.700 Mhz (oggi le frequenze sono 92.100 Friuli e Veneto orientale, 97.500 Bellimo e provincia).
Nel giugno 1993, con l’acquisto delle frequenze di Trcv di Tolmezzo, ottenne copertura regionale raggiungendo anche il Veneto orientale. Con l’acquisto di un’ulteriore frequenza con ripetitore a Mel, servì – e serve – la provincia di Belluno. Da allora don Angelo Pandin decise di mandare in diretta l’incontro del lunedì sera, stampando anche il foglio “Voce del deserto”, destinato ai gruppi di preghiera. La “parrocchia senza confini” era ormai realtà. Grazie allo streaming, oggi la radio non ha davvero più confini.
Don Angelo Pandin venne a mancare il 15 marzo 1995, ma la “sua bambina” è cresciuta. Il palinsesto viene via via integrato con nuove rubriche. In questi ultimi anni lo sforzo principale è stato quello di potenziare l’informazione. Il collegamento con Blu Sat 2000 permette di trasmettere i programmi di Radio Vaticana. La radio offre anche l’opportunità agli studenti universitari di effettuare stage.
«Don Angelo Pandin disse: questa voce arriverà in tutto il mondo. Ci parve sognasse, ma aveva ragione: con le nuove tecnologie oggi è possibile», dice Corrado Stella, presidente di Radio Voce nel deserto.
Due le iniziative per il trentennale. La prima, il 25 maggio alle 20.45 nella chiesa del Cristo: concerto del Coro femminile Harmonia e del Collegium musicum Naonis, organo e cembalo.
La seconda: curato da Massimo Brusadin, il “Florilegio Mariano” sul Regina coeli. Sei puntate dal 5 maggio (domenica alle 14 e in replica il venerdì alle 22) durante le quali verranno proposti i Regina Coeli delle scuole fiamminga, inglese, tedesca, spagnola, francese e italiana. Un viaggio che unirà storia e cultura musicale, accompagnato dalle spiegazioni e dalle guide all’ascolto dei brani da parte del maestro Mario Scaramucci e del professor Sandro Bergamo. —
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