Partono da Sacile per incontrare l’ambasciatore russo a Roma: «Siamo qui per chiedervi la pace in Ucraina»

A Roma Gloria Callarelli e Daniela Coan ricevute da un diplomatico. «L’unica strada per fermare la guerra è l’apertura di un dialogo»

Chiara Benotti

SACILE. «Pace e solidarietà per russi e ucraini». Ci scommettono le sacilesi Gloria Callarelli e Daniela Coan che sono andate a Roma a Roma per lanciare l’appello contro la guerra nell’ambasciata russa in via Gaeta. Con loro una delegazione del movimento “Nova Patria alleanza anti-mondialista”, nel faccia a faccia di trenta minuti con il primo consigliere dell’ambasciata russa.

«L’incontro a Roma ha rimesso al centro la pace e il primo consigliere nell’ambasciata russa ci ha accolto e ascoltato con molta attenzione – racconta Gloria Callarelli, sacilese e co-fondatrice “Nova Patria” –. Abbiamo perorato l’apertura di tavoli diplomatici efficaci per bloccare la guerra tra russi e ucraini: è l’unica strada per tornare alla pace. Con noi, la scrittrice Ornella Mariani, poi imprenditori, insegnanti, giornalisti e un missionario laico». Una missione esplicita: «Creare ponti per il dialogo».

La sede dell’ambasciata russa è sorvegliata dai militari, ma il benvenuto è il classico “dobró požálovatz”, davanti a un caffè. «Siamo cittadini che invocano il valore della pace e il canale diplomatico – aggiunge Callarelli – per superare il conflitto, senza se e senza ma». Prima del viaggio a Roma ha raccolto ottomila firme la petizione on line per la pace.

«Il popolo italiano, quello russo e quello ucraino non vogliono guerre – va avanti Callarelli –. Ne siamo convinti e ci impegniamo per bloccare il progetto del cosiddetto “nuovo ordine mondiale” che blocca la nostra libertà».

Le sacilesi ricordano la Costituzione. «L’articolo 11 ripudia la guerra – sottolinea Daniela Coan – e non possiamo restare indifferenti a quello che sta accadendo».

La prima risposta. «Il diplomatico ci ha ringraziato per l’impegno – riporta Callarelli – e ha confermato la difficoltà di un dialogo diretto con la classe politica italiana. Le relazioni non buone allungano i tempi della guerra e del dolore: il nostro appello è bipartisan per una pace totale e la convivenza pacifica dei russi e ucraini».

Il messaggio è cristiano. «Tengo a dire – conclude la co-fondatrice del movimento – che “Nova Patria” lancia un messaggio cristiano ed ecumenico. La fede ci aiuta in questo cammino per la pace e crediamo che sia urgente aprire anche per l’Italia il tavolo diplomatico, perché la fine della guerra non è un’utopia ma una prospettiva sostenibile». Il futuro. «Noi andiamo avanti – promettono le attiviste sacilesi –, dando un contributo che alleni le coscienze alla pace. Stiamo organizzando un concerto con musicisti ucraini e russi»

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