Passa di mano il capannone Emmezeta Due aziende locali al posto dell’emporio

Trattative in videoconferenza e rogito per procura a causa del lockdown. La famiglia Cenati: «Spazio da rivoluzionare»
foto missinato - veduta mercatone zeta
foto missinato - veduta mercatone zeta



È una firma che sa di speranza, di impresa e di futuro quella che mercoledì ha siglato l’acquisto dell’ex capannone Emmezeta, da parte delle società Pulingross ed Eureco, degli imprenditori pordenonesi Giuseppe e Gabriella Cenati. È la firma di chi, pur rispettando il lockdown, ha trovato il modo di portare a compimento un rogito sull’asse Pordenone-Milano dopo mesi di trattative, rigorosamente in videoconferenza. Per la struttura di via Nuova di Corva – un luogo del cuore per tanti pordenonesi e che forse proprio per questo Unabomber scelse per piazzare uno dei suoi ordigni – quella firma rappresenta soprattutto la promessa di una nuova vita.

«Le nostre aziende si occupano rispettivamente di commercializzazione di macchine per la pulizia industriale e di commercializzazione di utility car – spiega Andrea Cenati – attualmente ci troviamo nella zona industriale Paradiso, in Comina ma lo spazio inizia a mancare e abbiamo cercato un posto dove spostare entrambe le attività».

L’hanno trovato, grazie alla mediazione dell’agenzia La Precisa di Massimo Crotti, dove un tempo sorgeva la Emmezeta, il primo e per molti anni unico centro acquisti di una certa dimensione nel Friuli Occidentale. Una creatura di Maurizio Zamparini, poi confluita nel gruppo Conforama e che ha visto, in tempi più recenti, tramontare i tentativi di aprire nuove sedi commerciali. «Prima ancora, è stata sede della Ceramica Galvani – spiega Massimo Crotti – l’ultimo proprietario era un fondo immobiliare che mi ha contattato prima del lockdown perché cercassi clienti interessati all’acquisito». Le trattative sono andate avanti alcuni mesi e non si sono fermate neppure con l’arrivo del Coronavirus in Italia. «Ci sono state molte riunioni in videoconferenza – continua Crotti – ma il problema è stato capire come gestire a distanza il rogito. Il fondo è rappresentato a Milano ma non ci potevamo spostare, quindi abbiamo escogitato un sistema di procure che ci ha permesso comunque di ufficializzare la vendita. Ci siamo sempre raccordati con Luca Maniglio di Dea e abbiamo trovato una soluzione: in 35 anni di lavoro una situazione come questa non mi era mai capitata, abbiamo fatto muovere gli immobili e non le persone».

Per Crotti, come per tanti altri pordenonesi, quella struttura ha anche un valore simbolico. «Mi inorgoglisce aver restituito questo spazio alla città» spiega. «Anche io, da piccolo, andavo a comprare gli zaini per la scuola lì con mia mamma» aggiunge Cenati, che ora guarda al futuro. L’area è di dimensioni imponenti (21 mila metri quadri di superficie e 9 mila metri quadri coperti) ed è strategica da un punto di vista logistico, vista la sua vicinanza con l’autostrada. «Porteremo lì entrambe le nostre attività, che si rivolgono ad un pubblico professionale». Addio allo shopping in via Nuova di Corva, dunque? Non è detto. «Ci piacerebbe, visto che lo spazio lo consente, aprire un piccolo shop dedicato ai prodotti di pulizia professionale». Un appiglio con il passato in quello che sarà, per lo spazio commerciale, un grande cambiamento. «Terremo lo stabile – spiega Cenati – ma lo spazio verrà completamente rivoluzionato». —



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