Pasticceria Don Bosco, quarant’anni di servizio «Viale Grigoletti è cambiato con noi»

la storia
Era il primo gennaio 1980 quando Aurelio Molaroni, oggi 73 anni, con la moglie Luciana ha varcato la soglia di quella che sarebbe stata la Pasticceria Don Bosco, storica attività di viale Grigoletti: 40 anni di attività.
«Questo quartiere è cambiato molto– ricorda il titolare –. Quando sono arrivato io, la strada era completamente diversa, arrivava fin quasi alla vetrina. Poi hanno allargato i marciapiedi, inserito le piste ciclabili e piantato gli alberi».
I lavori, rammenta Aurelio, «durarono parecchi mesi e a un certo punto si interruppero. Proprio di fronte alla pasticceria si formò una buca, profonda mezzo metro e piena d’acqua. Allora, con un paio di amici, prendemmo delle sedie, disponendoci attorno alla pozzanghera con delle canne da pesca, facemmo finta di pescare. Passò di lì un fotografo e il giorno dopo i giornali titolarono: “Pesca sportiva in viale Grigoletti”. Non so se fu grazie a quell’articolo, ma di lì a poco i lavori si sbloccarono e venero terminati».
Il locale, quando Aurelio ne divenne titolare, era una pasticceria siciliana. «Per qualche anno rimase così, ma nel 1990 quando ristrutturai l’interno, decisi di cambiare anche nome. Prima di ribattezzarla, chiesi l’autorizzazione al direttore del Don Bosco, qui di fronte, sia come segno di rispetto sia per il buon vicinato. Rimase entusiasta della scelta».
E dir che Aurelio non è stato sempre pasticcere: «Ero rappresentante e giravo il mondo:Cina, Honk Kong, Turchia…A un certo punto, con mia moglie, decisi che era ora di fermarmi e di prendere in gestione quest’attività». Con lui ci sono al banco Daniela (fedele collaboratrice da 35 anni) e Anna. In laboratorio lo stesso Aurelio con Andrea (da 25 anni) e Giulia.«Auspico che in futuro – conclude Aurelio – i miei collaboratori prendano in mano l’attività e proseguano la storia della Pasticceria Don Bosco». —
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