Pastorale dell’arcivescovo: «Società friulana apriti»
Oggi l’atteso documento alla comunità cristiana e a tutto il mondo civile. Ieri pomeriggio duomo gremito di fedeli per la consacrazioni di due giovani preti.
Una lettera pastorale aperta alla società. La consegnerà oggi, dopo la celebrazione in cattedrale che si svolgerà dalle 15.30 alle 17.30, l’arcivescovo di Udine, monsignor Andrea Bruno Mazzocato. “Siamo suo popolo e gregge del suo pascolo”, è il titolo della lettera, di cui la curia non ha anticipato alcun contenuto. Ma c’è attesa per quanto sciverà il presule, una sorta di bilancio della visita pastorale in tutte le foranie dell’arcidiocesi e un documento che si aprirà in modo specifico a diverse categorie incontrate nel capillare pellegrinaggio friulano. Un messaggio, quello di monsignor Mazzocato, rivolto all’interno della comunità cristiana (clero, religiosi e operatori laici), ma anche al più vasto mondo civile, dalle istituzioni alla scuola, dall’economia al lavoro, dalla sanità al volontariato.
Intanto, ieri pomeriggio, in un duomo pieno di fedeli, grande emozione per la consacrazione di due nuovi sacerdoti, giovani e friulani, con una cerimonia solenne presieduta dall’arcivescovo. E a essere molto emozionati non erano soltanto i due preti, Daniele Antonello, 31 anni, originario di Rivignano, e Marcin Gazzetta, 25 anni, trasferitosi a Castellerio dopo essersi diplomato al liceo di Latisana, ma anche i numerosi parenti e i tanti fedeli che non hanno voluto mancare a un momento importante per la chiesa udinese. Momento importante soprattutto perché, in un periodo di crisi di vocazioni, l’ordinazione sacerdotale di due nuovi sacerdoti è davvero una bella notizia.
E l’arcivescovo Mazzocato, nella sua omelia, ha voluto ricordare anche il percorso che ha fatto raggiungere ai due sacerdoti la consapevolezza e la convinzione della vocazione. «Se in questo momento – ha detto il presule - si chiedono come sia venuta loro in mente l’idea di farsi preti, si rendono conto che è venuta dallo Spirito Santo. E’ nata in loro in maniera confusa e, forse, in qualche momento si sono anche spaventati riconoscendo che stava crescendo nella loro mente questa idea. Non se la sono inventata loro e non gliel’ha inculcata dentro qualche altra persona. E’ stata come una voce che si è resa sempre più chiara e più convincente».
E poi ha aggiunto: «Hanno creduto in Gesù e si sono abbeverati della sua Parola, ora diventeranno sorgente da cui sgorga lo Spirito santo. Non solo saranno animati dallo spirito di Gesù, ma diventeranno una fonte cui tante sorelle e fratelli potranno avvicinarsi e ricevere lo stesso Spirito del Signore».
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