Patat: Cormòns vuole la Festa dei popoli FOTO

Il sindaco: «Non abbiamo fondi, ma possiamo mettere a disposizione numerosi volontari. Un errore andare a Gorizia»

CORMÒNS. «La festa dei popoli della Mitteleuropa non si svolgerà quest’anno? Sono dispiaciuto. Comunque, c’è la disponibilità di Cormòns a riospitare la manifestazione. Non abbiamo disponibilità economiche, ma tanta buona volontà e forza-lavoro sì. Se gli organizzatori si accontentano di una manifestazione più ridotta, noi siamo qui. Del resto, la disponibilità di Cormòns c’è sempre stata. È stato Petiziol ad andarsene».

Luciano Patat, sindaco di Cormòns, apre le porte all’associazione che per 38 anni di fila ha organizzato la Festa dei popoli della Mitteleuropa. Ma approfitta anche per rinfrescare alcuni ragionamenti relativi a un appuntamento che, di punto in bianco tre anni fa, ha fatto le valigie ed è emigrato a Gorizia.

Patat, ha letto della decisione di Petiziol?

«Sì. E c’è profonda amarezza. Penso ai tanti cormonesi e ai brazzanesi in particolare che hanno lavorato per anni a testa bassa per questa manifestazione. L’amarezza, a dire la verità, è doppia».

Perché doppia?

«Perché già ci rimanemmo male quando, in un momento di difficoltà, si decise di trasferire tutto a Gorizia. Con la promessa di qualche soldino in più, si dimenticò quanto avevano fatto i cormonesi. Non fu un bel momento».

Se si fosse continuato ad organizzare la manifestazione a Cormòns, oggi non ci sarebbe stato questo brusco stop?

«Pur non avendo la palla di vetro, dico che probabilmente sarebbe stato più facile continuare ad organizzare la festa. Magari l’avremmo ridimensionata, ma qui c’è una forza-lavoro che a Gorizia probabilmente non c’è. Il paese si sarebbe stretto intorno agli organizzatori e, grazie al volontariato, la trentanovesima edizione avrebbe avuto regolarmente luogo. Peraltro, quella di Giassico prima e di Cormòns poi resta, a mio parere, la location ideale. Probabilmente, spostando tutto a Gorizia si è perso un po’ lo spirito della manifestazione. E vi racconto un aneddoto».

Ce lo racconti...

«Quando Petiziol decise che la Festa dei popoli della Mitteleuropa traslocava a Gorizia, più di qualcuno a Cormòns dichiarò: “Vedrete, questo è l’inizio della fine”. E dopo tre anni di appuntamenti in quel di Gorizia, siamo oggi a commentare la chiusura della rassegna».

Lei è ottimista o pessimista?

«Permettetemi una premessa: credo che soprattutto in un momento difficile di crisi non si possa pensare di organizzare manifestazioni contando esclusivamente su finanziamenti pubblici. Detto questo, credo sarà difficile che quello della Festa dei popoli sia soltanto un arrivederci. La vedo dura, anzi durissima».

Cormòns è disponibile, eventualmente, ad aiutare gli organizzatori?

«Sì, ma non finanziariamente. Se si organizza una manifestazione più ridotta, noi possiamo garantire la forza del nostro volontariato. Cormòns non ha mai chiuso le porte in faccia a questa festa».

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