«Pazienti anziani della Rsa poco assistiti durante i pasti»
Maniago, il problema è stato sollevato dai familiari di alcuni ospiti della struttura Il direttore del distretto Gabrielli: «Lavoro costante per eliminare le criticità»

MANIAGO. Pazienti anziani della Rsa di Maniago non assistiti in maniera adeguata in particolare nel momento della consumazione dei pasti: la segnalazione arriva dai familiari di alcuni utenti, che hanno lamentato il fatto che i pasti vengono consegnati troppo rapidamente dagli operatori della struttura, tant’è che in qualche caso l’ospite si è trovato in difficoltà nel pranzare o cenare, non potendo contare su un ausilio. È accaduto, per esempio, che alcuni utenti si siano trovati impossibilitati a tagliare la carne oppure ad aprire la confezione dei grissini o del formaggio grattugiato oppure ad aprire la bottiglietta d’acqua. Quindi le lamentele, dal momento che, secondo i parenti dei pazienti, si tratta di un servizio che non dovrebbe presentare questo tipo di criticità.
Della questione sono stati informati i responsabili della struttura, nonché il direttore del distretto Nord, Antonio Gabrielli. Quest’ultimo, non nascondendo che in ogni servizio possono registrarsi problematiche ed è doveroso che i congiunti dei pazienti le comunichino ai vertici della struttura, ha messo in luce l’importante lavoro che viene realizzato nella Rsa di Maniago per tenere alta la qualità del servizio. «I riscontri dei congiunti degli ospiti della Rsa sono per la gran parte positivi e tra l’altro i giudizi buoni sono in crescita rispetto al passato: non mancano, comunque, le segnalazioni di criticità, come per altri servizi e per altre strutture ospedaliere – ha fatto sapere Gabrielli –. Criticità di cui ci facciamo carico allo scopo di trovare una soluzione immediata. Quello della distribuzione dei pasti in Rsa è un momento delicato: può capitare che un operatore, mentre sta consegnando il vassoio col cibo a un paziente, venga chiamato da un altro utente e in questa fase si generi il problema sottolineato da alcune famiglie. Va detto, comunque, che il personale cerca di fare il possibile per non fare mancare niente a chi è ricoverato in Rsa, dall’assistenza nel pasto a quella su altri fronti. Se una persona non consuma il cibo, per esempio, viene registrato: non si fa di certo finta di nulla».
Migliorare si può: Gabrielli ne è convinto. «Il presidio sulla qualità del servizio è costante – ha aggiunto –, come lo è anche il lavoro per correggere errori e colmare mancanze. In questo senso le segnalazioni degli utenti sono preziose». La Rsa, che conta 30 posti letto, rappresenta tra l’altro uno dei punti di forza del presidio sanitario di Maniago, divenuto in seguito alla riforma regionale ospedale di prossimità, senza reparto di medicina e con punto di primo intervento sulle 12 ore. La media di occupazione è di 25 posti letto.
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