Pazzi per il cosplay tra i Kiss e SuperMario - Foto

Nutriamo il sospetto che gli organizzatori del Far East, il festival del cinema asiatico internazionale che per otto giorni cambia i colori della città di Udine, l’abbiano ordinata, la pioggia, come un effetto cinematografico da regalare all’incredibile realtà del Far East Cosplay Contest. Perchè di sette edizioni solo una ha avuto il sole e piazza San Giacomo come palcoscenico.
Eppure, il grande concorso dedicato ai costumi della migliore animazione orientale è diventato ormai un appuntamento irrinunciabile non solo dei “fareaster addicted” ma degli udinesi che in centinaia, ieri pomeriggio, in barba alla temperatura (che neanche a novembre), al riparo della Loggia del Lionello, hanno seguito e fotografato, innondando i social di immagini pazzesche, i cosplayer.
Ma chi sono? Nati in Giappone circa 40 anni fa, quando i manga e gli anime (i cartoni animati tratti dai fumetti giapponesi) iniziarono ad avere successo, i cosplayer (cos+play) sono coloro che indossano un costume per interpretare un ruolo. Ma attenzione: non è come Carnevale.
Quando si partecipa ad un evento cosplay, come a quello di Udine, i ragazzi e ragazze che vestiti come il proprio personaggio preferito dei fumetti, dei cartoni, dei videogame, dei film o della musica, devono comportarsi come quel personaggio o gruppo. E le conseguenze possono essere molto divertenti.
Sei Naruto? Dovrai conoscere le arti magiche e tutti i segreti di un Ninja... o almeno dovrai provarci! Anche quest’anno il primo premio in palio al vincitore assoluto, in coppia o singolo, era un volo in Giappone offerto da His, specialista dei viaggi.
Da regolamento, i costumi indossati dovevano essere attinenti al mondo dell’animazione, del fumetto, del cinema, della musica, dei videogiochi, dei giochi di ruolo o dei libri di provenienza dai paesi dell’Estremo Oriente. I vestiti, spesso disegnati e realizzati dagli stessi ragazzi che li indossavano, quasi sempre vere opere d’arte, prevedevano spade anche di un metro e mezzo, del peso di sette chili.
O armature vere e proprie che richiedono almeno un mese di lavoro. Non stupisce che la presentatrice Giorgia Vecchini, in arte Giorgia Cosplay e anche metà della giuria fossero in costume. A loro il compito di controllare rigorosamente e minuziosamente gli abiti esibiti sul palco dai 35 partecipanti al contest, confrontandoli con le foto degli originali.
Vincitori del volo nella terra dei manga, Roberto della Ricca, “Best italian far east cosplayer" nei panni di Yohimitsu 2 con Carmine Anima Yoshimitsu 1 da “Soul Calibur 5. A Veronica e Silvia per Vash de Stampeed e Legato Bluesummers, il secondo premio quale miglior realizzazione e interpretazione.
Miglior costume tratto da videogame per Fabio Rupel, magnifico gladiatore Seth Hyperion. La candidatura per le selezioni di Lucca è stata attribuita a Sabine Emil Grind, una splendida e inquietante Sephirot. Infine a Elide Cerno per il suo Yoshino da “Date a live", premio per la migliore somiglianza.
Il costume, tutto realizzato dalla ragazza, era a dir poco bellissimo. Va detto che non tutti masticano il linguaggio dell’animazione orientale, e molti dei costumi che sono sfilati di fronte al numerosissimo pubblico, che ha riempito la loggia di piazza Libertà, potevano anche non essere riconosciuti dai più.
Tra i non premiati segnaliamo senz’altro Dario, un William Wallace da “Braveheart”, con spada forgiata dallo stesso maestro artigiano di Maniago che ha realizzato l’originale per il film con Mel Gibson, un gruppo di quattro ragazze, le diciasettenni Elisabetta, Gaia, Erika e Jessica, in perfetta versione Kiss (a loro il premio “Best cosplay non orientale”), e un bambino, Samuel, vestito da Doraemon che sul palco se l’è cavata alla grande, nonostante la giovane età.
La magia del cosplay è proprio questa. Ragazzi e bambini, uomini e donne, insieme capaci di portare in città un’ondata di divertimento, gioco, creatività e un pizzico di follia, riproponendo gesti, movimenti, piccole coreografie, monologhi tratti dai film e canzoni originali.
Anche nell’edizione numero sette, nulla è stato lasciato al caso, in sintonia con il trend che vede gli italiani così bravi da essersi guadagnati il podio per tre volte, negli ultimi dieci anni, del campionato mondiale. Lìappuntamento per il prossimo cosplay made in Feff è ovviamente a Udine, nel 2017, con un raggio di sole, si spera.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto








