Pediatria, Latisana non ci sta e fa la rassegna dei disservizi

LATISANA. Mentre fioccano le segnalazioni di disservizi da parte degli utenti che si rivolgono al pronto soccorso per un’assistenza pediatrica che non è più possibile, in orario notturno, il comitato Nascere a Latisana “apre” un vero e proprio sportello di assistenza perché le segnalazioni diventino veri e propri reclami diretti all’Azienda sanitaria 2 Bassa friulana-Isontina. E intanto non si placano le polemiche e le azioni per un ritiro del decreto di sospensione del punto nascita e di riduzione della pediatria.
Lettera aperta del comitato
Destinataria la Governatrice della Regione, alla quale il comitato scrive che dopo 23 giorni dal decreto di chiusura, «non ci è dato conoscere se una decisione è stata presa e in che termini.
La struttura di Latisana è stata “chiusa”, non sospesa. Giocare con le parole è una prerogativa della politica, ma in questo caso è inaccettabile: i disagi patiti dalle famiglie in questi giorni, rattristano profondamente e non basta comprare mezza pagina di giornale per informare la popolazione, come non è corretto rispondere alle legittime domande degli utenti deridendo le preoccupazioni dei genitori».
Nessuna notizia sul concorso
C’è poi la questione del concorso dei pediatri, «pare che undici professionisti siano stati ritenuti idonei, le chiediamo di assumere cinque di quei professionisti, scorrendo la graduatoria come è stato fatto recentemente per il concorso degli anestesisti. Questo permetterà di riaprire punto nascita e pediatria, fino al momento in cui la Giunta, prenderà una decisione chiara e netta, chiudendo il punto nascita che comporta il minor disagio per la popolazione».
Il silenzio dell’assessore
Lo sostiene il portavoce in consiglio regionale, Andrea Ussai, che non si capacita di come davanti alla segnalazione dei medici del Pronto Soccorso, all’esposto alla Procura della Repubblica, alla segnalazione al prefetto e alle lamentele degli utenti, la Regione continui a tacere.
Perplessità raccolte in un’interpellanza da discutere entro un paio di settimane: «L’assessore Telesca deve anche spiegare quali provvedimenti abbia intenzione di assumere per eliminare i disservizi e per garantire criteri di sicurezza adeguati, per l’utenza pediatrica e i professionisti. Inoltre – aggiunge Ussai – il piano per la sospensione del punto nascita di Latisana, quando parla di trasporto di pazienti critici, non sembra conforme al piano delle emergenze urgenze regionale dove, viene disposto espressamente che i medici operanti sui mezzi di soccorso debbano avere una specifica formazione, mirata all’intervento di tipo pediatrico».
La Regione non risponde
Lo rende noto il sindaco di Latisana, Salvatore Benigno, riferendosi non solo alla mancata partecipazione al consiglio comunale aperto, ma anche alla lettera inviata alla Telesca qualche giorno fa, documento ancora privo di risposta.
Nel ricordare i motivi che hanno portato il comune di Latisana a predisporre un ricorso al Tar, contro il decreto di sospensione, Benigno ribadisce che si tratta «di un atto dovuto, per avere l’assoluta certezza che quanto state facendo risponde a criteri di sicurezza e che l’utenza materno-infantile del nostro territorio non correrà alcun rischio».
Niente dimissioni
Le ha chieste a gran voce, come atto istituzionale forte il comitato Nascere a Latisana, a termine della manifestazione di piazza della scorsa settimana, ma anche attraverso una Pec.
«È una strada non percorribile – ha replicato il sindaco Benigno – perché in quest’ultimo scorcio di legislatura dobbiamo affrontare atti fondamentali per la stessa attività dell’ente, come l’approvazione del bilancio di previsione e il conto consuntivo. Pur comprendendo l’esigenza di effettuare atti forti, quello che ci viene chiesto è assolutamente impraticabile».
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