Pellegrini: «Gesù risorto illumina il mondo contemporaneo tra guerre e terrorismo»
PORDENONE. «Gesù risorto è vivo e anche oggi illumina il mondo contemporaneo, spesso privo di serenità e di speranza. Paesi dilaniati dalla guerra e dal terrorismo, cristiani che vengono barbaramente trucidati, intere popolazioni che non hanno cibo e cure sanitarie, ma anche giovani vittime della della mondanità e del facile guadagno e adulti e famiglie racchiuse dentro la logica di una cultura del provvisorio».
Lo ha affermato il vescovo di Pordenone, monsignor Giuseppe Pellegrini, nell’omelia pasquale. «Tale logica, talvolta, rischia di sedurre anche noi! Gesù è vivo, e risorto e cammina con noi. Questo messaggio di speranza non è uno tra i tanti, né una pubblicità che cerca di persuadere, ma è il grido che l’umanità di oggi ha bisogno di sentire. Non occorrono gesti eroici, o straordinari, ma la capacità di condividere con gli altri quello che siamo».
Un invito a respingere la tentazione dell’egoismo e ad aprirsi agli altri. Un messaggio pasquale, quello ribadito del presule della diocesi pordenonese, che ha trovato spazio anche nell'omelia della veglia pasquale, nella cattedrale di Concordia .«È necessario vincere la paura e andare a cercare Gesù, iniziando proprio dalla sua tomba, dalla sua morte. Non possiamo scappare via e dimenticarci delle sofferenze di tante persone, fuggire dal bisogno degli altri e chiuderci in noi stessi».
«Spesso anche la nostra vita è avvolta dal buio. È il buio dei tempi difficili come il nostro, il buio della sofferenza e della malattia e quello più terribile della morte - ha sottolineato il vescovo -. Ma è anche il buio dell’egoismo che ti impedisce di vedere gli altri, soprattutto quelli che soffrono. Il fuoco al quale abbiamo acceso il Cero Pasquale e le nostre candele, sono segno di Cristo risorto».
«La Pasqua ha la forza di cambiare la nostra vita, di guidare i nostri passi e di orientare il nostro cammino, perché ci comunica la gioia della speranza e la forza della risurrezione - ha aggiunto monsignor Pellegrini -. Il Risorto, luce di speranza per il mondo, ci fa risorgere da ogni disperazione e da ogni sconforto se ci apriamo a lui nella fede, se ci mettiamo in ascolto della sua Parola, se riceviamo la sua vita nei Sacramenti e se ci apriamo all’amore e alla solidarietà con tutti, in particolare con i fratelli e le sorelle che sono nella sofferenza, nello sconforto e nel dolore, fisico, morale e spirituale».
«Abbiamo tutti qualcosa di nuovo da dire e da donare. Abbiamo una speranza per il mondo, una luce nel buio - ha concluso il presule -. Non diciamo di non essere capaci e di non sapere cosa dire e come fare. Lasciamo che sia la forza dello Spirito di vita che Gesù ci ha comunicato con la sua risurrezione a parlare in noi. Il mondo ha bisogno di noi e della nostra testimonianza; Dio ci metterà nel cuore e sulle labbra le parole da dire. Diventiamo profeti della risurrezione che rivela al mondo l’amore che Dio ha per tutti noi».
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