Pendolari contro Trenitalia: «Troppi ritardi e soppressioni»
UDINE. Ritardi e soppressioni oltre il limite previsto dal contratto di servizio. Nel 2012 Trenitalia ha mancato diversi degli obiettivi fissati nella “Carta” regionale. Tanto che ora sono i pendolari a spronare l’esecutivo Serracchiani affinché applichi al gestore del servizio di trasporto su rotaia le penali previste.
Sanzioni che per il 2011 sono costate a Trenitalia poco meno di mezzo milione di euro, frutto dei disagi patiti dai pendolari che oggi chiedono quindi non solo di applicare le penali previste per l’anno 2012, ma anche di impiegarle a vantaggio di chi il treno lo usa. Nel resto d’Italia lo fanno già Lombardia, Emilia Romagna, ma anche il vicino Veneto.
«Lì – spiega Andrea Palese, riferimento storico del comitato pendolari Alto Friuli – le sanzioni previste dal contratto di servizio per gli inadempimenti del 2012 sono state applicate e si tradurranno, per circa un milione e 95 mila euro complessivi, in bonus a favore degli utenti, vale a dire in sconti sugli abbonamenti per i pendolari». I bonus, si diceva, sono ormai una consuetudine anche in Lombardia e Emilia Romagna. Non in Friuli Venezia Giulia, dove il comitato accusa la Regione di “temporeggiare”.
«Sebbene la richiesta sia stava avanzata ormai mesi or sono, siamo ancora in attesa che ci vengano forniti i dati sul servizio relativi al 2012. Nel corso dell’incontro del 15 luglio la presidente della giunta regionale, Debora Serracchiani, ci ha detto che gli uffici li stanno ancora elaborando», ricorda Palese che poi attacca: «Sono passati 8 mesi dalla fine dell’anno e ancora non si è in grado di sapere se Trenitalia ha raggiunto gli obiettivi e quindi se verrà multata o meno».
Non almeno da fonte regionale, perché una parte dei dati sono stati pubblicati direttamente da Trenitalia sulla Carta dei servizi 2013 e confermano il mancato raggiungimento da parte del gestore di alcuni obiettivi (nell’anno 2012). Su tutti quelli inerenti alla puntualità (leggi ritardi dei treni) e l’affidabilità (soppressioni).
Nel primo caso, fissato in 93,10% l’obiettivo minimo da raggiungere segnatamente ai ritardi fino a 5 minuti, il gestore si è fermato a 92,72%; 98% nel caso dei ritardi entro i 15 minuti a fronte di un obiettivo pari a 98,34%.
La percentuale resta inferiore a quella fissata nel target contrattuale pure nel caso dell’affidabilità. Il 2012 – parola di Palese – è stato “annus horribilis” quanto a soppressioni, specie nel primo trimestre, causa guasti al vetusto materiale rotabile e la vertenza tra azienda e personale. Da qui l’insufficiente risultato a consuntivo: 98,13% rispetto a un obiettivo di 99,40%. L’istantanea spinge i pendolari a chiedere l’applicazione delle sanzioni.
«La politica del “vogliamoci bene” – afferma ancora Palese – non è la soluzione. Il contratto di servizio dev’essere rispettato da entrambe le parti, perché la Regione non può fungere da mero bancomat per Trenitalia cui riconosce per il servizio ben 40 milioni l’anno«.
«È quindi necessario – conclude il referente del comitato Alto Friuli – che i soldi delle penali vengano messi a disposizione degli utenti e non dimenticati in capitoli di bilancio per poi magari essere sprecati in inutili consulenze o progetti di basso livello«. Sul loro utilizzo i pendolari però ammoniscono: «Le decisioni siano assunte previa audizione delle parti interessate».
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