Pendolari dei furti traditi dal profumo
SACILE. Hanno colpito le case, per lo più isolate, lungo l’asta della ferrovia per una settimana. La tecnica sempre la stessa: effrazioni di porte e finestre, mentre le persone dormivano, una rapida perlustrazione e via denaro, gioielli e piccoli oggetti di valore.
Per più notti hanno agito allo stesso modo, scegliendo i binari come la loro strada, come sentiero nel quale facilmente si mimetizzavano. Ma l’altra notte è andata diversamente per due albanesi senza fissa dimora e con precedenti: i carabinieri li hanno bloccati mentre stavano scappando a bordo del treno per Venezia delle 5.40.
Il macchinista, alla vista degli uomini in divisa, ha fermato la corsa e i due sono stati beccati con la refurtiva ancora in tasca: qualche centianio di euro e una boccetta di profumo. E’ stata questa a incastrare in modo inequivocabile i malviventi.
La risposta dell’Arma. Di fronte al raid di furti compiuti nell’ultima settimana tra Topaligo e Cornadella, i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Sacile hanno organizzato dei servizi mirati.
Gli uomini dell’Arma, capito che la mano dei ladri era sempre la stessa e che questi agivano su una direttrice che pareva parallela alla ferrovia, hanno iniziato dei controlli precisi in auto.
L’idea iniziale era comunque che i ladri si muovessero in automobile. Dopo una notte di perlustrazioni, poco dopo le 5, una cittadina ha segnalato due persone sospette nella zona della stazione.
La svolta. Una pattuglia dell’Arma ha subito raggiunto il luogo della segnalazione e ha controllato due uomini. Ma non si trattava di ladri, bensì di due operai che dovevano andare al lavoro. La fortuna, però, ogni tanto si volta dalla parte giusta.
Mentre stavano controllando i due lavoratori, i carabinieri hanno avvistato due uomini, vestiti di nero, che stavano risalendo lungo i binari della ferrovia.
Ed è bastato poco agli investigatori per capire che erano quelli che stavano cercando, anche perché i due, alla vista degli uomini in divisa, hanno accelerato il passo e sono saliti al volo a bordo del treno che stava partendo per Venezia.
I carabinieri si sono precipitati in testa al treno e il capostazione, vedendoli, ha subito fermato il convoglio. La “strana” coppia nel frattempo si era rifugiata nell’ultima carrozza in coda al convoglio.
Il profumo. Addosso i ladri avevano ancora la refurtiva provento del lavoro della nottata: due case in via Campagnola. Il bottino era di qualche centinaia di euro, ma uno dei due ladri in tasca aveva anche una boccetta di profumo da donna. Proprio quest’ultima è servita per inchiodarli: la proprietaria della casa violata l’ha subito riconsociuta come sua.
La denuncia. Alla fine i ladri, avendo commesso furti di lieve entità sono stati – per ora – solamente denunciati.
Si tratta di due albanesi senza fissa dimora – E.N., 29 anni e A.M. 24 anni – nullafacenti e non propriamente in regola con i documenti.
Il più giovane, infatti, ha a suo carico un provvedimento di espulsione amministrativa che non ha ottemperato: riguarda l’irregolarità del soggiorno ma non si traduce in un accompagnamento alle frontiere. L’altro avrebbe il titolo di soggiorno in scadenza.
La ricostruzione. Secondo quanto ricostruito dagli uomini del capitano Pierluigi Grosseto, i ladri si spostavano dal Veneziano con il treno. Una volta in stazione percorrevano i binari per poi uscire lungo le stradine che costeggiavano la ferrovia e colpire di volta in volta le case.
Tutto avveniva di notte, quando le vittime – scelte case per lo più isolate e facili da violare – dormivano. La chiamata al 112 scattava sempre la mattina, quando i malcapitati di turno si accorgevano dell’incursione.
La chiamata dell’altra mattina, per segnalare movimenti sospetti, invece è stata provvidenziale. Un motivo in più per non esitare a chimare quando si nota qualcosa di strano.
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