Penne nere via da Tolmezzo, l’Ana: così la città perde l’identità alpina

Il presidente della sezione carnica Taboga spera che gli artiglieri restino. «Le tre caserme ospitavano 1.500 militari, ora diventeranno dei ruderi»

TOLMEZZO. La sezione carnica dell’Associazione nazionale alpini (Ana) spera in un ripensamento che possa lasciare il Terzo reggimento artiglieria da montagna in città. Il suo presidente, Umberto Taboga, non è sorpreso che si parli di una possibile accelerazione dei tempi per quanto riguarda la chiusura della Caserma Cantore, prevista entro il 2018, poi ipotizzata nel 2016 e ora temuta (anche se non ci sono conferme ufficiali) addirittura entro quest’anno o poco dopo.

Va ricordato che al sindaco di Tolmezzo, Dario Zearo, nel suo incontro, lunedì, con rappresentanti dell’esercito, è stato detto che non ci sono date di chiusura. Ciò tuttavia non basta a fugare i dubbi su quali saranno poi i reali tempi di chiusura della caserma, alla luce di alcuni movimenti e dell’intensificarsi, nelle ultime settimane, di voci e indiscrezioni su ricerche, da parte di militari, di alloggi in affitto verso Remanzacco. Che qualcosa abbia iniziato a mettersi un po’ in movimento alla Cantore è giunto anche alle orecchie di Taboga. Ovviamente la speranza è che ci sia più tempo a disposizione.

«Si aveva quasi la certezza mesi fa – dice Taboga – che la chiusura fosse prevista nel 2016, ma tutte le cose che dipendono dai Comandi militari sono sempre coperte da una certa riservatezza. Anche se ho buoni rapporti con il comandante del Terzo reggimento, sono consapevole che può parlare di certe cose solo se è autorizzato.

Già alle prime avvisaglie avevo pensato di scrivere qualcosa sul nostro bollettino, ma mi sono fermato, non sapendo quali sono le esigenze delle Forze armate, con la ristrettezza dei bilanci e gli impegni che hanno. Mi è sembrato che fosse come entrare in casa d’altri e voler sistemare i mobili. Mi dispiace – aggiunge però Taboga – se se ne vanno perché perdiamo l’identità alpina di Tolmezzo. È deprimente che se ne vadano. Spero in un ripensamento nel cercare anche di aderire al pensiero del Comune che ha sempre avuto rapporti ottimi con loro».

Quando la Carnia aveva migliaia di militari. «Ai miei tempi – continua dice Taboga – a Tolmezzo c’erano l’8º reggimento alla caserma Del Din, l’11º raggruppamento Alpini d’arresto alla Cantore e il terzo reggimento artiglieria da montagna sempre alla Cantore: almeno 1.500 miliari, molti di più in tutta la Carnia tra le varie caserme».

L’ultima caserma attiva nella zona montana dall’Alto Friuli. Con lo scioglimento del battaglione Val Tagliamento chiuse in città nel 1992 la caserma Del Din. Dopo la Cantore, non ce n’è altre nella zona, bisogna scendere fino a Venzone, dove forse potrebbe andare, per esigenze particolari, almeno una parte di militari del Terzo.

Un legame con il territorio. «I militari hanno legato con la gente del posto, ci sono molti residenti, con le famiglie. C’è ancora un saldo legame con la comunità che rischia però di indebolirsi e poi per Tolmezzo sarebbe una batosta». A spiegare bene anche come il territorio senta l’attaccamento ai reparti in armi è la consistenza della sezione carnica dell’Ana: «Siamo – spiega Taboga – 32 gruppi su 28 Comuni con 3380 soci iscritti, siamo il 9% della popolazione».

Palazzo Linussio a rischio. Per esso vi è la necessità incombente, anche secondo Taboga, di un restauro ai pregevoli stucchi e affreschi della residenza che fu costruita dall’imprenditore tessile carnico Jacopo Linussio (1691-1747), nel grandioso complesso che doveva servire sia da fabbrica che da residenza per la sua famiglia. Il problema, per Taboga, è che si comincia ad andare su un ordine di spesa molto elevato se si intende recuperare una o entrambe le caserme cittadine ed il problema sono i fondi, sapere cosa fare delle strutture e soprattutto come ottenerne la disponibilità, aspetto per nulla scontato.

Cittadinanza onoraria al 3º. La richiesta venne inviata nel 2009 proprio da Taboga al Comune che la recepì subito. Nel discorso di conferimento della cittadinanza il 19 ottobre 2009, il sindaco, Dario Zearo, parlò del legame di unione tra la città e il reggimento, di cui ricordò i meriti militari (due medaglie d’oro) e quelli civili, come l’opera di assistenza alla popolazione dopo il sisma del 1976 quando: «Il Reparto, malgrado fosse stato tragicamente colpito negli uomini e nelle infrastrutture, interveniva tempestivamente, con la totalità dei superstiti nell’opera di soccorso alla popolazione terremotata contribuendo in modo determinante a ridurre i disagi della grave sciagura».

Le missioni all’estero. Il Terzo Reggimento ha partecipato anche alle missioni di peacekeeping intraprese dall’Italia ad esempio in Mozambico, Bosnia, Kosovo e in Afghanistan. Importanti anche le attività condotte nel nostro Paese relative al controllo del territorio e vigilanza di obiettivi sensibili nelle operazioni Testuggine, Riace, Vespri Siciliani, Domino e Strade sicure.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:alpiniana

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto