Pensiline dei bus senza panche: spuntano le sedie fai da te

Stanchi di non ottenere risposte, i residenti di Paparotti si sono organizzati da soli. Il vicesindaco: il problema è noto, ma non si può risolvere così. Interventi a breve

UDINE. Basta qualche minuto di ritardo e l’attesa dell’autobus rischia di diventare un tormento soprattutto per gli anziani che, in molti casi, non trovano le panche sotto le pensilina.

E se i tempi della burocrazia rendono vana ogni richiesta di intervento, a Cussignacco i cittadini hanno risolto il problema portando da casa le poltroncine. Da qualche giorno, infatti, a pochi passi dal bivio di Paparotti sotto la pensilina sono spuntate due seggiole.

«Se le istituzioni non intervengono, bisogna arrangiarsi», chiarisce un uomo, che aggiunge: «Mi auguro che queste due seggiole servano da stimolo a chi di dovere per fare qualcosa», afferma un residente nella zona sapendo bene che il fai da te, spesso, suona come una provacazione per arrivare alla soluzione del problema.

In città non si contano più pensiline usurate o danneggiate dai vandali), alcune impediscono il passaggio ai disabili in carrozzella o ai passeggini. Il problema della sistemazione delle pensiline dei bus è noto da temopo non a caso il vicesindaco Loris Michelini ammette: «Sappiano che ci sono situazioni necessarie di manutenzione, abbiamo già fatto un piano nel corso del sopralluogo effettuato per verificare lo stato di fatto di queste strutture.

Dovremo intervenire su metà delle pensiline: alcune vanno cambiate perché sono danneggiate, altre sono da sistemare, altre ancora sono incomplete. Senza contare che una parte andrà riposizionata in quanto impedisce il passaggio dei diversamente abili o delle mamme con i passeggini. Interverremo in diverse fasi – aggiunge – trattandosi di opere piuttosto costose da realizzare».

Sul fai da te messo in atto a Cussignacco, con il posizionamento delle seggiole davanti alla pensilina, Michelini non nasconde un pizzico di preoccupazione: «Non ho ricevuto segnalazioni particolari per quella fermata – chiarisce – forse qualcuno che doveva gettare le sedie ha pensato di posizionarle sotto la pensilina. Ma se un utente cade o si fa male, chi ne risponde? Non è opportuno agire senza autorizzazioni.

Cercheremo di intervenire e, se è necessaria una panchina, la faremo mettere». La manutenzione delle pensiline si inserisce nell’ambito dell’adeguamento delle fermate dei bus per la salita e la discesa dei disabili. Operazione condotta da Michelini assieme alla collega di giunta Elisa Asia Battaglia, che ha già permesso di mettere a norma 58 fermate in città.

Un risultato centrato nell’arco di un anno grazie alla sinergia tra Comune, Saf, Regione e associazioni per i diritti dei malati. Ora un ulteriore passo in avanti, sul tema dell’abbattimento delle barriere architettoniche, riguarda lo spostamento di quelle pensiline che intralciano la percorrenza dei marciapiedi.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto