Pensioni medie inferiori a 800 euro in Fvg
UDINE. Pensioni medie inferiori agli 800 euro al mese e dichiarazioni Isee richieste da un nucleo famigliare su cinque. Due indicatori che dimostrano la difficoltà a cui sono soggette, anche in Friuli Venezia Giulia, le fasce più deboli della società in questo periodo di crisi: gli anziani e le famiglie con un reddito medio basso.
I dati relativi alle pensioni riferiscono di una media di 785 euro lordi sul totale delle 441 mila pensioni erogate in regione. La voce più cospicua, ovviamente, è rappresentata dalle 248 mila assegnate ai lavoratori per vecchiaia e anzianità, seguite dalle 106 mila ai superstiti (la cosiddetta reversibilità). I restanti 90 mila trattamenti sono divisi tra pensioni e assegni sociali, per invalidità civile o da lavoro. Rispetto al 2011 appare in lieve calo il numero delle pensioni (-0,2%), mentre aumenta la spesa pensionistica (+5,5%).
Non si naviga quindi nell’oro, ma va posta attenzione al fatto che l’importo medio delle pensioni non si deve confondere con il reddito medio dei pensionati. Se le pensioni “censite” dall’Inps sono, come detto 441 mila nel 2012, comprensive di quelle gestite da altri istituti previdenziali, il complesso dei pensionati in regione è sensibilmente inferiore, attestandosi attorno alle 380 mila unità (378 mila nel 2010, sempre secondo i dati Inps).
Questo si spiega con il fatto che molti pensionati (circa il 30% del totale) sono titolari di più di una prestazione (magari due pensioni da lavoro erogate da due diversi enti, oppure una pensione diretta più quella al superstite, o una da lavoro più un assegno di invalidità).
L’ultimo dato disponibile riguardo alle dichiarazioni Irpef, relativo al 2010, conferma che in Fvg il reddito medio dei pensionati è pari a 15.500 lordi all’anno, pari a un assegno mensile di 1.200 euro (più tredicesima). Si confermano le difficoltà per le donne: per le oltre 200 mila pensionate del Fvg, infatti, il reddito medio è di 13.500 euro all’anno, praticamente 1.000 euro al mese, mentre per i quasi 180 mila pensionati maschi la media sale a 20.500 euro.
Molti anziani, così come molte famiglie, faticano ad arrivare alla fine del mese e quindi cercano di ottenere agevolazioni o esenzioni dagli enti pubblici per asili nido, assegni di maternità, borse di studio. Per farlo però hanno bisogno di esibire una certificazione Isee, e cioè un indicatore della situazione economica equivalente.
In regione sono 102 mila i modelli Isee elaborati annualmente, circa uno ogni 5 nuclei familiari residenti in Fvg, che corrispondono all’1,37% dei 7,5 milioni di dichiarazioni prodotte a livello nazionale. «Un numero che dimostra di per sé la correttezza dei nostri Caf», dichiara Silvano Petris, presidente regionale dei Caf Cgil, che nel 2012 hanno elaborato 12 mila Isee.
«Un servizio – spiega ancora Petris – che svolgiamo con grande attenzione, consapevoli dei rischi legati a eventuali errori e false dichiarazioni. Questo, purtroppo, può portare a un allungamento delle liste d’attesa, ma è un ulteriore dimostrazione della nostra correttezza. Ecco perché respingiamo con fermezza ogni generalizzazione rispetto ad alcune anomalie segnalate anche dalla stampa nazionale: eventuali cifre gonfiate nel numero di Isee elaborati, e quindi nell’ammontare dei rimborsi – precisa – vanno cercate altrove, non certo in questa regione».
L’Isee, in ogni caso, non è un affare per i Caf: «Il rimborso per ogni pratica – chiosa Petris – è di 10,80 euro a fronte di un costo medio di 15 euro. La gestione diretta da parte dell’Inps o dei comuni sarebbe sicuramente più costosa viste la politiche di tagli dei servizi e del personale».
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