Performance e reading Upim conquista Udine FOTO VIDEO

Successo della prima giornata di palazzo conTemporaneo Applausi per il collettivo La Badini

UDINE Interazione, futuro, suggestioni e materia che si crea. Quasi impossibile condensare in un unico momento questi concetti, più impalpabili che reali. Palazzo conTemporaneo ci ha provato in una serata di ordinaria avanguardia, arricchita da performance dalla straordinaria forza impattiva, regalate ieri al pubblico udinese.

Dopo il workshop di scrittura Una parola, mille storie: un mondo da raccontare racchiuso dentro un suono, di Simone Zanin e Massimiliano Santarossa, hanno preso infatti vita tre spettacoli di artisti. Ha cominciato Mentelocale con una performance audio incentrata sul concetto di cohousing. Federico Mazzolo (in arte Ioshi) ha svolto il ruolo di intercettatore di suoni, intesi come il riassunto di attimi di vita, creati dal pubblico nei tre nuclei che hanno preso vita solo nel momento in cui sono stati “abitati”.

Espresisone Est ha invece dato il via a due progetti. Il primo dedicato al Far East Film festival, con i Kimono disegnati dagli artisti nei loro diversi linguaggi (che si potranno comprare online sulla pagina facebook asta di kimono elaborati dagli artisti), il secondo con la rappresentazione di un futuro negativo, in cui un androide ribelle, interpretato dall’artista Shenika sulle musiche di Luca Sigurtà e la scenografia di Babat, è costretto a nutrirsi delle anime per sopravvivere.

Gli spettatori, guidati in un percorso che li ha portati a contatto con l’androide, sono stati immersi dalla forza scenica della performance che ha coinvolto tutti i sensi, compreso l’olfatto costretto ad accettare l’intenso odore dei resti della macellazione usati per dare un corpo alle anime. Assolutamente d’impatto, invece, l’ossimorica fragilità messa in scena da Barbara Stimoli con la sua interpretazione de La teoria delle stringhe del collettivo La Badini (foto). Una struttura metallica ha ingabbiato la performer, fasciata da undici stringhe che con le loro vibrazioni (erano tenute in mano dallo stesso pubblico presente, in una sorta di interazione metafisica) hanno creato la materia.

Anna Dazzan

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