Peroni rilancia Dormisch, la storica birra di Udine

Dopo quasi 30 anni la bevanda tornerà in produzione con il marchio originale. Stabilimento fuori regione, ma l’orzo utilizzato sarà tutto rigorosamente friulano

UDINE. Dopo 28 anni torna la storica birra udinese Dormisch. La multinazionale Peroni (che dal 2016 è a sua volta controllata dalla giapponese Asahi Breweries) ha infatti deciso di rilanciare l’etichetta con l’aquila del Friuli. E lo farà in tempi brevissimi, perchè tutto è stato già pianificato e le linee di produzione sono già pronte. I dettagli dell’operazione saranno svelati martedì prossimo, 12 dicembre, nel corso di una conferenza stampa che si terrà a palazzo Kechler a Udine.

Durante la presentazione sarà possibile anche degustare la birra che tornerà a essere realizzata attraverso l’originale processo a infusione. Peroni, che comunque non produrrà in Friuli Venezia Giulia la birra Dormisch (ha stabilimenti a Padova, Bari, Roma e Pomezia), utilizzerà orzo rigorosamente made in Friuli, coinvolgendo un’ottantina di aziende agricole della Bassa pianura, nelle province di Udine e Pordenone, dove ci sono centinaia di ettari coltivati. Null’altro trapela circa gli altri aspetti relativi al lancio.

Si sa solamente che gli emissari di Peroni hanno incontrato gli assessori regionali Bolzonello (Attività produttive) e Shaurli (Agricoltura) illustrando loro l’iniziativa. «Ci hanno presentato il progetto - conferma Bolzonello - assicurandoci che vogliono rimettere sul mercato tutta una serie di marchi regionali, uno dei più importanti è proprio Dormisch.

L’indotto della filiera agricola per noi è molto importante, anche se la bottiglia non sarà realizzata qui, almeno per il momento. E sappiamo che il mastro birraio che sovraintende il metodo produttivo è un corregionale». «Portiamo il gruppo Peroni a investire in Friuli Venezia Giulia - aggiunge Shaurli -, è un lavoro importante che va a buon fine. La filiera potrà contare su un’ottantina di aziende regionali in rete. Ci sono molte idee di sviluppo, la bottiglia è nuova, sarà presente il logo con l’aquila e ci saranno numerosi riferimenti alla friulanità».

Per l’economia del futuro il rilancio targato Peroni può essere senza dubbio un’ottima opportunità, ma per la storia del territorio, la rinascita del marchio Dormisch vuol dire un tuffo nel passato, nell’epoca d’oro della birra made in Friuli. La Dormisch ha origine a Resiutta, il paesino montano nelle Prealpi Giulie, nel lontano 1881.

Dopo due lustri la birreria fu trasferita a Udine nello stabilimento di piazzale Cavedalis, i cui resti sono ancora in piedi, nonostante il devastante incendio del 1999. Nel 1953, a 70 anni dall’inizio dell’attività fu ceduta alla più grande società italiana del settore: la Peroni di Roma. In quindici anni riuscì a triplicare la produzione e nel 1965 la Dormisch ottenne il riconoscimento come migliore birra tra le partecipanti alla “Selection de la qualité di Bruxelles”.

Dagli anni del boom economico sino agli anni ’90 l’incremento e il consumo di questa bevanda non conobbe arresti, ma la necessità di concentrare la produzione in stabilimenti più grandi ed efficienti per ridurre i costi, significò la chiusura della fabbrica, nel 1989, dopo 108 anni di onorata e prestigiosa attività.

Udine agli inizi del 1900 era conosciuta come la città della birra e del ghiaccio. Due colossi dell’epoca, Moretti e Dormisch con gli stabilimenti a poche centinaia di metri di distanza, si contendevano il mercato e davano lavoro a centinaia di persone. E non è finita qui: in tutto il Friuli, alla fine dell’Ottocento, erano registrate ben cinque fabbriche di birra.

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