Pesca nella laguna di Marano: la “guerra” finisce in Cassazione
LATISANA. Fino in Cassazione per riappropriarsi di un diritto vecchio di secoli: quello di pescare nella laguna di Marano. I Comuni di Latisana e di Lignano Sabbiadoro non demordono e, a dodici anni di distanza dalla presentazione del primo ricorso, il prossimo 24 settembre saranno davanti alla Corte Suprema di Cassazione, a Roma, contro un’ordinanza emessa nel 2001 dal Comune di Marano Lagunare, per disciplinare la pesca nella laguna e limitare la stessa ai soli residenti nello stesso Comune.
Un’ordinanza che soprattutto in questo scorcio d’estate sta creando parecchio malumore fra i turisti della nautica, ormeggiati nei porti di Aprilia Marittima e Lignano, a loro dire “tartassati” dai controlli in laguna.
Dal primo ricorso amministrativo al Tar, fondato sulla necessità di tutelare il diritto di pesca dei cittadini latisanesi e lignanesi e dei tanti turisti della laguna, alla Cassazione si è arrivati per volontà del Comune di Marano Lagunare, che ha messo in dubbio la competenza del Tribunale amministrativo del Friuli Venezia Giulia, nel giudizio promosso dai Comuni di Latisana e Lignano, investendo della questione le Sezioni Unite Civili della Corte Suprema di Cassazione.
Il 24 settembre si terrà, dunque, una prima udienza proprio per stabilire la competenza del procedimento, che a quel punto potrebbe tornare in capo al Tar regionale o finire sul tavolo del Giudice speciale per gli usi civici.
«Non se ne abbiano a male il collega sindaco Mario Cepile e i maranesi – ha commentato ieri il primo cittadino di Lignano, Luca Fanotto -, ma la laguna è un bene comune e non del loro Comune. Ed è tutto da provare il diritto esclusivo di pesca da parte degli abitanti della località».
Dubbi e perplessità sui presupposti di legge alla base dell’ordinanza anche da parte del sindaco di Latisana, Salvatore Benigno: «Quel documento – aggiunge infatti – non tiene conto delle esigenze dei turisti e degli sportivi della zona. La laguna è abbastanza grande da riuscire a garantire i diritti di chi pesca per mestiere e di quanti vivono di turismo. Con la nostra azione noi vorremo tutelare la pesca sportiva praticata come hobby, avendo rispetto di chi lavora con la pesca».
«L’uso civico in laguna è per i residenti e basta»: non cede di un passo il sindaco maranese, Mario Cepile, pronto a presentarsi in Cassazione, forte anche di alcuni precedenti che l’hanno visto spuntarla su ricorsi simili mossi dal Comune di Grado. «Quello mosso da Latisana e Lignano è un ricorso che va avanti da tempo – dice – è una partita importante e, almeno fino a quando ci sarò io, la battaglia la portiamo avanti».
Quanto alle lamentele dei turisti per i controlli e le sanzioni elevate a chi pesca in laguna, il sindaco di Marano conferma, anche per carenza di personale, che sono di gran lunga inferiori rispetto all’estate scorsa.
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