Petardo o lanterna cinese per festeggiare Rogo boschivo tra Budoia e Piancavallo

L’imprudente comportamento filmato da una webcam. Vigili del fuoco, forestale e protezione civile al lavoro per ore



La telecamera di malga Ciamp, alle 23.37 dell’ultimo dell’anno, ha ripreso, a 1413 metri di altitudine, le immagini di un’auto e il lancio contemporaneo di un petardo, o una lanterna cinese, dall’area della malga verso ponente.

Di qui l’incendio di oltre 10 ettari di montagna alle falde del monte Candole, a circa 1.520 metri sopra la Valle dell’Artugna. Il fuoco si è subito esteso su un fronte di parecchie centinaia di metri a valle della dorsale che, in territorio di Budoia, congiunge il Piancavallo al Cansiglio, distruggendo erba, sterpaglie secche e arbusti.

Per fortuna la località Candole è caratterizzata solo da pascoli. Se l’incendio fosse divampato a levante avrebbe invece compromesso il bosco, causando danni molto più rilevanti.

Con encomiabile tempestività, sul posto sono giunte due squadre dei vigili del fuoco da Maniago e Pordenone, provviste di autobotti, assieme a una decina di volontari della protezione civile di Aviano, Budoia, Polcenigo e Caneva, coordinati dall’ispettore della guardia forestale Paolo Rasura. Circoscritto l’incendio in quel posto impervio, tre volontari della protezione civile avianese, coordinata da Paolo Fedrigo, hanno sorvegliato la zona del fuoco per tutta la notte di capodanno.

Era fondamentale che le fiamme non si propagassero a monte della strada dorsale, compromettendo i boschi, né che superassero i ghiaioni, provvidenziali, quali barriere ai lati dell’area che bruciava. Dall’alba di ieri, fino al pomeriggio inoltrato, per domare le fiamme si sono prodigate oltre trenta persone, fra vigili del fuoco, forestali e volontari della protezione civile coordinati dal comandante della forestale Aldo Moschetta.

Fin dal mattino è intervenuto anche un elicottero della protezione civile, scaricando tonnellate d’acqua sulle fiamme che, pur circoscritte, continuavano a bruciare l’ampio dirupo.

Per facilitare lo spegnimento dell’incendio i vigili del fuoco hanno allestito, in località Castaldia, subito dopo le antenne, una piscina artificiale, dalla quale l’elicottero con agganciato il suo grande involucro attingeva l’acqua, per poi scaricarla sulla montagna che continuava a bruciare. Per le indagini si sono recati sul posto il comandante dei carabinieri di Polcenigo Ezio Bit, coadiuvato dalla collega Alessia Garofalo.

Le immagini della webcam che riprendono la lanterna cinese o il petardo sparato alle 23.37 da malga Ciamp sono state fornite ai carabinieri da Renato Poletto, programmatore del sito www. Budoiameteo.it. Il sindaco di Budoia Roberto De Marchi ha espresso il più sentito ringraziamento a tutti coloro che si sono prodigati per salvaguardare la montagna. —



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