Piancavallo, in albergo restano solo in due

PORDENONE. Quello dell’individuazione delle strutture per l’accoglienza dei profughi è ancora un problema aperto a Pordenone. L’unica certezza è rappresentata per ora dall’hotel Antares di Piancavallo dove era stato portato mercoledì sera il primo gruppo di 46 profughi salvati dal mare, trasferiti dalla Calabria a Pordenone mercoledì mattina, su disposizione della Direzione centrale per l’immigrazione del ministero dell’Interno. La Prefettura sta valutando la disponibilità di altre quattro strutture alberghiere della provincia per poter contare su un numero sufficiente di posti, in vista dei nuovi arrivi di profughi. Il viceprefetto Alessandra Vinciguerra sta lavorando senza sosta da giorni per trovare una soluzione e ha sottolineato anche ieri sera che nella rete d’accoglienza andrà inclusa anche la Caritas e in particolare il “braccio operativo” dell’ente diocesano, rappresentato dall’associazione Nuovi Vicini. «Ormai il flusso di profughi diretti verso le coste italiane è inarrestabile – ha osservato la dottoressa Vinciguerra – e nelle prossime ore ci aspettiamo la comunicazione di nuovi significativi arrivi di immigrati anche in provincia di Pordenone. L’Antares rimane disponibile ma se ci sarà la necessità dovremo decisamente appoggiarci anche a Nuovi Vicini». Eventualità sulla quale nell’ambito dell’ente diocesano si nutre qualche perplessità: «Attualmente la nostra rete di accoglienza diffusa sul territorio pordenonese dà ospitalità a circa 150 profughi – ha sottolineato il direttore della Caritas don Davide Corba –. Con tutta la più buona volontà, al momento, non possiamo farci carico direttamente di nuovi ospiti anche se siamo comunque a disposizione per dare un supporto e un aiuto, ad esempio fornendo abiti ai profughi in arrivo».
Intanto ieri si è verificata una nuova fuga dall’hotel Antares. Altri immigrati che erano ospiti delle struttura di Piancavallo sono scappati. Su 46 profughi eritrei e somali portati mercoledì sera a Piancavallo ne sono rimasti soltanto due, tutti eritrei. Ieri sono scappate altre tre donne somale, che hanno fatto perdere le proprie tracce, e al titolare non è rimasto altro che segnalare l’accaduto ai carabinieri. Sabato erano fuggiti in 39, dileguandosi verso la pianura. Mercoledì mattina un consistente gruppo di profughi aveva già provato a scappare dalla Questura di Pordenone durante le procedure di identificazione.
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