Piazza San Giacomo ridisegnata per la fase 2: non piace il tappeto rosso bocciato dalla Soprintendenza

Le Belle arti “correggono” il progetto che ridisegna il plateatico del salotto di Udine: niente percorso rosso e via gli impedimenti che potrebbero oscurare la fontana, la colonna e il prospetto della chiesa il cui valore architettonico deve essere comunque valorizzato

Le Belle arti “correggono” il progetto che ridisegna il plateatico di piazza San Giacomo: niente percorso rosso e via gli impedimenti che potrebbero oscurare la fontana, la colonna e il prospetto della chiesa il cui valore architettonico - spiega la soprintendente, Simonetta Bonomi - deve essere comunque valorizzato. Restano invece le piante e gli alberi che divideranno gli spazi dei diversi locali dove, su un tappeto erboso a protezione della pietra, saranno sistemati i tavolini e le sedie, riparati da un ombrellone.

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L’incontro. Il via libera al piano di Confcommercio, che punta a sfruttare al meglio i nuovi spazi concessi dal Comune per rilanciare le attività economiche dopo il lockdown, è arrivato ieri al termine di un incontro tra il funzionario della Soprintendenza, Silvano Coletti e l’architetto Fabio Passon dello studio Dair che ha messo a punto le proposte progettuali. «Abbiamo presentato delle idee - sottolinea Passon - per capire se potevamo andare incontro alle esigenze dei commercianti, del Comune e della Soprintendenza e adesso, sulla base delle richieste che ci sono pervenute presenteremo un progetto vero e proprio.

Due soluzioni. Lo studio Dair aveva presentato due proposte. Nella prima venivano utilizzati vasconi in materiale riciclabile che raccolgono piante da fiore, erbe spontanee e introducono elementi verticali fioriti per dividere alcuni settori della piazza con un percorso rosso a contrasto sul tappeto verde erboso per accompagnare i cittadini nell’attraversamento della piazza.

Piazza San Giacomo, la versione con il tappeto rosso
Piazza San Giacomo, la versione con il tappeto rosso

Nella seconda, che è piaciuta di più e quindi sarà trasformata in un vero e proprio progetto, invece, «lo spazio è scomposto in due settori specifici: il primo è definito dal tappeto rosso (che sarà eliminato lasciando la pietra a vista) inserito sul selciato dal versante della chiesa di San Giacomo alla parte opposta; il secondo da un manto erboso che accoglie tavolini e sedie, alberi e cespugli che delimitano gli esercizi ospitati nella piazza. Così - illustra Passon - lo spazio centrale si conferma luogo di aggregazione dove svolgere eventi musicali e teatrali contingentati mentre le ali laterali saranno utilizzate a servizio di bar e ristoranti».

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Progetto a termine. A chiarire la posizione delle Belle arti, che si pronunceranno con un parere solo nel momento in cui potranno valutare il progetto definitivo, è la Soprintendente, Simonetta Bonomi: «Il progetto, pur presentando alcune criticità che saranno mitigate, era molto elegante e rispettoso del luogo che non a caso viene considerato il salotto buono della città.

Dobbiamo tenere presente che la normativa attuale per favorire il rilancio dell’economia consente una certa libertà negli allargamenti dei plateatici e anche noi siamo chiamati a un ruolo di facilitatori tenendo presente che stiamo parlando di un ampliamento eccezionale e temporaneo. Non ci sarà quindi alcuna trasformazione definitiva, ma una soluzione temporanea che potrà protrarsi al massimo fino al 31 ottobre. Dopo - ribadisce Bonomi - la piazza tornerà al suo aspetto originale». Oltre all’eliminazione del tappeto rosso e alla salvaguardia dei coni prospettici della chiesa, della fontana e della colonna, la Soprintendenza ha chiesto anche che venga garantito l’accesso utilizzando la rampa per i disabili. Tutti accorgimenti che sono stati accolti tanto che secondo la soprintendente, «il via libero definitivo potrebbe arrivare già nei prossimi giorni».

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Udine 18 maggio 2020 Foto tema Coronavirus udine centro ©Foto Petrussi


L’adesione dei commercianti. Prima di procedere con la realizzazione del progetto però la Confcommercio aspetta di raccogliere le adesioni di baristi e ristoratori che saranno chiamati a investire per l’acquisto di sedie, tavoli e ombrelloni. «Dovranno essere tutti uguali, in linea con quanto prevede il regolmento sui dehors - anticipa Passon che è anche dirigente di Confcommercio - per cui stiamo pensando di contattare alcune aziende del territorio per fare una sorta di “gruppo di acquisto” in modo da calmierare i costi».

Le critiche. Il progetto era stato criticato dal presidente dell’ordine degli architetti, Paolo Bon, ma per Passon «questo non è il momento di dividersi, ma quello del fare e noi stiamo cercando di realizzare un’installazione temporanea per far fronte all’emergenza che non avrà alcun costo per il Comune. Ma l’Ordine può stare tranquillo perché noi - conclude - in qualità di professionisti, ci faremo pagare quando presenteremo il progetto vero e proprio»

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