Piazza XX settembre, ok all’arredo FOTO
UDINE. Passeggiando sul selciato di piazza XX settembre, in una calda mattina di luglio, è impossibile trovare qualcuno che non desideri un po’ d’ombra e una panchina. E infatti ieri, giorno di mercato, erano in molti a commentare la proposta del pubblicitario udinese Gianfranco Angelico Benvenuto: lecci sistemati sui lati lunghi della piazza che un tempo ospitava il palazzo dei Torriani e panchine.
Più una scalinata affacciata su via Stringher. Un progetto low cost (si stima possa valere circa 100 mila euro) che però si scontra con la realtà che gli ambulanti vivono tutti i giorni.
«È un’idea carina perché effettivamente la piazza è morta – osserva Luciano Romanelli, titolare de “L’orto felice” –, ma ci sono da risolvere ancora i problemi creati dopo la recente sistemazione della pavimentazione: quando piove si riempie d’acqua e tutti gli addetti sono costretti a lavorare calzando gli stivali perché le pendenze anziché creare una sorta di pancia centrale che scarica verso l’esterno, come accade in San Giacomo, sono state studiate per confluire tutte su un lato, quello con le caditoie».
C’è poi il problema dei costi: «Anche se la spesa sembra ridotta, tutti sappiamo che in questo periodo gli enti locali non possono impegnarsi ulteriormente».
Ma è nei dintorni della bancarella del pesce che il discorso si fa più tecnico. Una signora carica di sacchetti chiede, «pur apprezzando l’iniziativa, come la Soprintendenza potrebbe dare parere favorevole dopo che durante l’ultimo intervento di sistemazione ha lasciato un ridotto margine per le novità».
«L’idea degli alberi è davvero pregevole – le fa eco Aldo Marini, anche lui in piazza per qualche acquisto – ma c’è da capire l’impatto delle radici. Certo i lecci tendono ad andare in profondità, però troverebbero i nutrimenti necessari sotto così tanta pietra?».
Nel frattempo sono già una cinquantina le firme raccolte a favore del progetto tra esercenti e commercianti della zona: dal bar Savio ai Combattenti, dall’edicola all’angolo, all’ottico, dall’Astoria al direttore dell’agenzia Ina. E c’è una bozza che è stata già visionata in Comune dagli amministratori con parere positivo.
L’unico, vero, ostacolo al momento è la mancanza di soldi nelle casse pubbliche, quindi possibilità remote di poter strappare un contributo.
«Ma confido di trovare uno sponsor privato – spiega l’ideatore –, magari una banca o un’assicurazione, che possa credere nell’iniziativa e finanziarla». Il progetto prevede sei panchine da un lato e sei dall’altro per consentire alla gente di riposarsi sotto l’ombra degli alberi.
«Ma la cosa alla quale tengo di più è la scalinata – chiosa Benvenuto –, uguale a quella già esistente, che consentirebbe un accesso diretto a via Stringher».
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