Piazza XX settembre a Udine: a giorni lo studio del mercato coperto con l’ok della Regione
L’università consegnerà l’analisi sull’opera dopo l’Epifania, da Trieste è arrivato il via libera a possibili finanziamenti. L’ipotesi di costi per le casse comunali è compresa tra i 3 e i 6 milioni di euro
La settimana cerchiata in rosso dall’amministrazione, sul calendario dell’anno che si è appena aperto, è quella che si apre con martedì 7 gennaio. In quei giorni, infatti, in giunta dovrebbe essere depositato lo studio di fattibilità, tecnica ed economica, per la possibile realizzazione del mercato coperto in piazza XX settembre, a Udine. Un’opera, questa, che sia il sindaco Alberto Felice De Toni sia il suo vice Alessandro Venanzi continuano a reputare fondamentale, e strategica, per il rilancio dell’intera zona.
L’ipotesi di costi per le casse comunali è compresa tra i 3 e i 6 milioni di euro, a seconda che venga costruita una struttura a uno oppure due piani, ma è chiaro come il grosso della partita si giocherà a livello di vincoli posti dalla Soprintendenza, considerata la storicità di piazza XX settembre. Proprio per questo motivo, negli scorsi mesi palazzo D’Aronco ha dato mandato agli esperti dell’Ateneo di valutare pro e contro dell’opzione, ma anche le eventuali criticità e opposizioni che potrebbero arrivare dalle Belle arti.
Le norme e i vincoli, in ogni caso, sono un tema, ma in partite come questa molto può fare anche, se non soprattutto, la politica. Non sorprende, pertanto, come l’ordine del giorno approvato in Regione sulla necessità di sostenere l’operazione udinese sia stata vista con parecchio interesse in Comune. Certo, un testo simile è passato anche a margine della discussione del bilancio, ma è evidente come il placet di piazza Oberdan pesi di più, per una serie di motivi.
Il primo, evidente, è legato al fatto che in Regione governa il centrodestra, con cui i rapporti non sono proprio idilliaci.
Il secondo, invece, spiega che quell’ordine del giorno è stato firmato da due consiglieri regionali di Fratelli d’Italia: Stefano Balloch e Igor Treleani, con quest’ultimo che pare voler vestire sempre più i panni dell’anello di congiunzione, almeno in potenza, tra Comune e Regione.
L’iniziativa dei due meloniani, sia come sia, fa sì che la giunta di Massimiliano Fedriga si sia impegnata «a valutare di sostenere, anche mediante lo stanziamento di adeguate risorse economiche, la realizzazione del mercato coperto in piazza XX settembre».
Ora, è vero che l’esecutivo regionale ha chiesto (e ottenuto) espressamente di aggiungere le parole «a valutare di» al contenuto dell’ordine del giorno iniziale, per non essere “costretta” a stanziare fondi per il mercato senza alcuna valutazione preliminare e politica, ma è altrettanto vero che il progetto, con questo ok, ha compiuto un piccolo passo in avanti istituzionale.
Anche perchè il non detto di questa strategia municipale, porta a creare un link con gli esponenti di Fratelli d’Italia sperando di poter discutere la questione direttamente a livello di ministero della Cultura. Dove, non per nulla, dopo l’addio di Gennaro Sangiugliano siede un altro esponente di Fratelli d’Italia – o almeno in quota meloniana – e cioè Alessandro Giuli. Avere un canale con Roma – è in sintesi il ragionamento – potrebbe aiutare a snellire la parte burocratica e di autorizzazioni.
L’attesa, pertanto, adesso è tutta per la documentazione che l’università presenterà entro una manciata di settimane.
Dopodichè toccherà a palazzo D’Aronco decidere se e come muoversi. Tenendo sempre in considerazione, tuttavia, che quell’intervento è stato espressamente inserito tra le ipotesi di lavoro necessarie a placare le polemiche su piazza XX settembre, dopo la pedonalizzazione e le soluzioni tampone trovate negli ultimi mesi. Non portare avanti il progetto potrebbe, in sintesi, rivelarsi un boomerang. Politico, prima ancora che gestionale.
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