Picco dell’influenza in Friuli: crescono i ricoveri dei pazienti fragili

A Udine aumenta la pressione sia nelle Medicine sia in Intensiva. Il direttore Turello: «Nessun problema legato ai posti letto»

Mattia Pertoldi

Sono i giorno del picco dell’influenza atteso e che si riverbera ogni anno sia a livello ambulatoriale sia di attività ospedaliera, con un aumento dei casi e dei ricoveri dei pazienti.

Specialmente di quelli anziani e, in generale, dei più fragili affetti da patologie croniche sulle quali il virus agisce come amplificatore della malattia.

La crescita dei casi, così come dei ricoveri, avviene un po’ in tutta Italia e – ovviamente – pure all’ospedale di Udine dove, però, la situazione pare essere lontana da una vera e propria emergenza, almeno stando alle parole dei vertici del Santa Maria della Misericordia.

Influenza: sale l’allerta, aumentano i ricoveri e c’è crisi di posti letto

«In questo periodo dell’anno – spiega David Turello, direttore sanitario dell’Azienda del Friuli centrale – registriamo un fisiologico aumento della pressione legata all’effetto dell’influenza sulle patologie croniche.

La crescita avviene anche a livello dei reparti di emergenza e nelle degenze, ma non registriamo particolari problemi legati ai posti-letto. Questo grazie anche, se non soprattutto, a una serie di manovre messa in atto negli ultimi anni nel percorso pronto soccorso, ricoveri e dimissioni».

Sono due, essenzialmente, i reparti interessati dai pazienti colpiti dall’influenza: Medicina e, per i casi più gravi, Terapia intensiva.

«Nelle ultime tre settimane – conferma Carlo Tascini, direttore della Clinica di Malattie Infettive – abbiamo assistito a un aumento dei ricoveri di pazienti con complicanza batterica, come polmonite o meningite, correlata all’influenza».

A proposito dei sintomi, la sindrome attribuibile ai virus respiratori comporta, quasi sempre, un forte raffreddore, mal di gola, febbre, disturbi gastrointestinali, dolore alle ossa, brividi e un malessere generale che si protrae per più giorni.

L’influenza strettamente intesa, inoltre, produce un aumento repetino della temperatura corporea ad almeno 38 gradi, correlato a uno o più sintomi respiratori.

Attenzione, infine, all’utilizzo dei farmaci. Se i medici sconsigliano fortemente l’utilizzo di antibiotici – almeno nella fase iniziale e mai senza un’apposita prescrizione da parte del curante –, anche per i cosiddetti farmaci da banco perchè possono produrre reazioni avverse.

In poche parole, il suggerimento è sempre il medesimo: affidarsi alle indicazioni dei medici e non lanciarsi in una sorta di autodiagnosi, tantomeno se effettuata navigando sul web.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto