Pietro Rosa Tbm, cala il fatturato ma ora si punta sull’aeronautica
Maniago, l’azienda, che conta 248 dipendenti, ha acquisito uno stabilimento nel Connecticut In corso una trattativa con i sindacati per il riconoscimento del premio di produzione 2018

MANIAGO. La Pietro Rosa Tbm punta sul settore aeronautico, con investimento sul sito di Maniago e shopping oltre oceano. L’azienda, che conta 248 dipendenti e ha chiuso il 2017 con una flessione del fatturato del 13 per cento rispetto al 2016, sta investendo per diversificare la missione produttiva tradizionale: il settore power energy, che rappresenta i tre quarti del giro d’affari dell’impresa, sta attraversando un momento di crisi generale. Con l’obiettivo di dare prospettive a lavoratori, stabilimento e territorio, la Pietro Rosa ha deciso di concentrare i propri sforzi sul mondo dell’aeronautica. Un’operazione che il segretario provinciale di Uim, Roberto Zaami, non esita a definire «strategica e lungimirante. Un progetto che contempla investimenti significativi sul fronte di know how, impianti e professionalità – spiega il sindacalista –. Le nuove e continue sfide che coinvolgono la Pietro Rosa sono complesse e richiedono impegni collettivi».
In quest’ottica l’azienda ha acquisito uno stabilimento nel Connecticut che opera nel settore dell’aeronautica e realizza componenti nell’ambito della difesa. Alcuni lavoratori, su base volontaria, si recano temporaneamente oltre oceano in primis per fare formazione. Una breve panoramica sull’andamento dell’impresa è stata presentata nell’incontro tra proprietà, Uilm, Fim e Rsu. Ma la questione più importante sul tavolo del confronto riguardava il premio di produzione 2018. Un premio che l’anno scorso non è stato erogato, in quanto non è stata raggiunta un’intesa tra azienda e forze sociali che potesse soddisfare entrambe le parti. Sul tappeto i sindacati hanno messo precise istanze: tra le prime figura un ulteriore riconoscimento, attraverso maggiorazione delle indennità, del turno notturno, delle mansioni pesanti e anche dei sabati. Tra le richieste pure il continuo miglioramento delle condizioni di lavoro.
Come ha messo in evidenza Zaami, il premio proposto da Uilm e Fim valorizza la presenza delle maestranze in azienda, tant’è che è stato chiesto di riconoscere una somma oraria agli addetti per le ore prestate giornalmente. «Anche i parametri industriali costituiscono un elemento importante per misurare le performance delle maestranze – aggiunge –, riconoscere in parte il valore aggiunto prodotto e coinvolgere i dipendenti nel continuo miglioramento». L’impresa ha dimostrato apertura alle proposte e si è detta disposta a trattare sul nuovo premio. «La costruzione di un premio condivisa nel pieno rispetto delle norme fiscali permette anche di beneficiare di una fiscalità agevolata e aprire in modo virtuoso un ragionamento sul welfare aziendale – conclude Zaami –. Auspichiamo che a stretto giro la proprietà ci riconvochi per confrontarsi e siglare un’intesa».
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