Pilosio award, Sharon premia Mama Hawa: «Siamo tutti dei migranti»

MILANO. «La società è più forte del terrorismo». Hawa Abdi, somala, attivista per la pace e medico, ha ricevuto il Pilosio award dalle mani di Sharon Stone, nella cerimonia di Milano organizzata dall’azienda di costruzioni udinese. Una giornata intensa e speciale, che ha coniugato solidarietà, progetti umanitari e glamour.
Un pezzo di Friuli nel mondo
Oltre 400 invitati da 40 Paesi, rappresentanti dell’Onu e delle massime istituzioni umanitarie internazionali. Il Friuli, grazie al Pilosio building peace award si mette al centro della scena.
E quest’anno il premio ha avuto la sua definitiva consacrazione, dopo appena cinque anni dal suo battesimo, nato da un’idea di Dario Roustayan, Ceo di Pilosio, della moglie e di Luca Drigani, il factotum della comunicazione.
La dimensione sociale è aumentata a favore di progetti concreti, quale Re-Build, che vede l’imprenditoria delle costruzioni sempre più impegnata nel dare sostegno a iniziative territoriali per una più equa società civile.
Mama Hawa
È una delle donne più influenti del mondo, ma la sua semplicità e la sua composta fierezza sono disarmanti. È accompagnata dalla figlia Deqo Mohamed, che in Somalia ha preso il testimone di colei che è definita la Madre Teresa d’Africa. Mama Hawa parla piano, misura ogni parola in inglese, ma al momento della premiazione si scioglie in un grande sorriso.
«La mia gente ha bisogno di me - dice -, io la aiuto. Negli ultimi 3 anni il livello di vita in Somalia è migliorato, ma c’è ancora molta strada da fare. Il nostro obiettivo è quello di ricostruire l’anima delle persone, ridare loro la dignità perduta. Quando ho cominciato (Hawa Abdi è prima di tutto un medico ginecologo, una pioniera in questo campo della medicina in Somalia e poi un’attivista per i diritti umani) avevo la speranza che Dio mi aiutasse per provare a costruire un mondo migliore, più giusto».
Tra mondanità e sociale. Nello splendido palazzo Mezzanotte, a due passi da piazza Affari, nel cuore economico e finanziario di Milano, si consuma la festa e la premiazione, con oltre 400 presenti. Cerimoniere è il noto giornalista televisivo Alessio Vinci, passato da Cnn a Mediaset, che presenta gli ospiti. Per primo tocca al padrone di casa.
«Condividiamo tutti i valori di solidarietà e pace - dice nel suo “speech” Dario Roustayan, leader della Pilosio -, siamo qui perchè possiamo fare la differenza. Che cosa possiamo fare per i bambini rifugiati, che cosa possiamo fare se non avranno un futuro migliore? Vorremmo che tutti condividessero il nostro impegno, ci sono 58 milioni di rifugiati oggi nel mondo, persone che vanno aiutate».
Sul palco sale poi Samia Nkrumah, la politica ghanese vincitrice del premio nel 2014, sorridente in un vestito multicolore ed elegantissimo. «Sono felice di essere qui con voi - afferma - i progetti impostati un anno fa vanno avanti».
La sorpresa di Sharon
Fasciata in uno splendido abito giallo, capelli biondi corti, Sharon Stone, ospite d’onore della giornata, che doveva presenziare solo al gala di palazzo Clerici, sale sul palco alle 15.45, pronuncia un breve discorso di elogio per l’opera umanitaria di Hawa Abdi, che nel frattempo é entrata tra gli applausi, accompagnata dalla figlia, e le consegna la statuetta opera dello scultore friulano Franco Maschio, che simboleggia il Pilosio Building Peace Award. È un trionfo di scatti di smartphone che immortalano il momento.
«Siamo tutti figli delle migrazioni» ha detto Sharon Stone dal palco. Quindi l’intervista di Vinci a Mama Hawa e un video di Angelina Jolie che racconta i bambini e la guerra proprio in Somalia, la terra della premiata. Alla sera spazio alla mondanità a palazzo Clerici, nel cuore di Milano, con protagonista assoluta la famosissima attrice americana, ma con nel cuore la lezione di vita di Mama Hawa, un gigante del suo tempo e del suo popolo.
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