Pineta, la rivincita del commercio tra fitness e moda

Lignano, inaugurati sei negozi al servizio dei vacanzieri. In aumento le attività registrate alla Camera di commercio

LIGNANO. Sei nuove attività. Così il commercio di Lignano Pineta punta al rilancio. L’obiettivo è offrire ai turisti un nuovo modo di vivere la vacanza all’insegna della salute, del benessere, dello sport e della moda: dall’attività fisica, alla cura del corpo.

Insomma, c’è ancora chi vuole investire, chi crede nelle potenzialità di Lignano ed è pronto a scommetterci. E accade non soltanto a Pineta: la Camera di commercio conferma la crescita delle attività registrate.

I negozi che hanno aperto negli ultimi tempi sono “Faccio Magliette Store”, una sorta di officina della creatività dove realizzare in cinque minuti la propria t-shirt, felpa o polo personalizzata, “BeachActive”, una palestra in spiaggia, di fronte a piazza Marcello D’Olivo, dove praticare fitness con attrezzature di ultimissima generazione, l’erboristeria con prodotti naturali e bio “Erbetta”, “Wave surf shop”, il negozio di parrucchiere di Andrea Marcon e l’estetica “Butterfly”. Insomma, il commercio punta a ripartire in un anno in cui, nonostante le difficoltà e la crisi, il settore sembra reggere.

A confermarlo sono i dati del centro studi della Camera di commercio di Udine. Nel 2016, nella località balneare le imprese registrate (quelle cioè che si iscrivono obbligatoriamente al registro imprese Cciaa) sono 1.580, otto in più rispetto allo scorso anno.

Quelle effettivamente attive, però (al netto di quelle in fallimento, liquidazione o quiescenti) sono 1.322, due in meno del 2015. Certo, in netto calo se si raffrontano i dati del 2005 quando quelle attive erano 1.435.

Entrando nel dettaglio, le localizzazioni attive, ossia le “serrande aperte” (le sedi d’impresa più quelle secondarie che indicano quanto è effettivamente aperto e attivo sul territorio) nel commercio al 31 marzo 2016 erano 639 (641 nel 2015 e 679 nel 2011) e nel settore ospitalità 603 (in aumento rispetto al 2015 quando erano 593, mentre nel 2011 si fermavano a 568).

Invariato il numero delle imprese del settore servizi, che si attesta a 479, mentre per l’industria si ferma a quota 72 (uno in meno del 2015). In calo le imprese nel settore costruzioni, che dalle 141 del 2015 sono scese a 132 (erano 156 nel 2011). La morale? Per far fronte alla crisi e alle difficoltà, si offrono nuovi servizi ai turisti e si investe in nuove attività.

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