Pioggia e vento, ma la festa alla fine si scatena nei bar La notte bianca/ LE FOTO

Udine, il maltempo frena divertimento e shopping, pienone solo nei locali e nei musei. Di Benedetto (Confcommercio): peccato perché l’iniziativa resta valida
Udine 11 luglio 2013 notte bianca Telefoto Copyright Petrussi Foto Press /turco
Udine 11 luglio 2013 notte bianca Telefoto Copyright Petrussi Foto Press /turco

UDINE. Una festa a metà. Anche quest’anno la notte bianca di Udine sarà ricordata per il maltempo. Pioggia e vento fino alle 21 tengono la gente lontana dalle piazze dove il Comune e l’associazione Centro commerciale naturale UdineIdea, una cordata di negozi e pubblici esercizi uniti per il rilancio delle attività del centro, avevano organizzato appuntamenti e concerti per la notte più lunga dell’anno. Quella più attesa. Ma la notte si rivela a due facce. Quella vuota, spettrale, di inizio serata. E poi quella che si accende qualche ora dopo quando, complice il finire della pioggia, le strade si riempiono, la gente arriva a fiotti nei bar e la città si accende.

Udine era pronta a festeggiare: si era tirata a lucido per questa serata sponsorizzata da “Coca Cola Zero” e dalla “Latteria di Coderno”. Negozi pieni di palloncini bianchi, colore d’obbligo. Luci sferzanti. Attesa. Ma nella prima parte della serata quando in via Rialto non si vedeva un’anima viva i commercianti avevano quasi pensato di chiudere. «Non c’è niente da fare la vigilia dei patroni è un giorno che porta sfortuna», diceva una commessa presa dal fatalismo.

Intanto, però, le iniziative culturali continuavano: le visite guidate di Itineraria facevano scoprire agli udinesi i segreti della città. In tanti si sono regalati un tour del nuovo museo di arte moderna e contemporanea di Casa Cavazzini, come non sono mancati i visitatori anche alla mostra allestita alla galleria Tina Modotti dove erano esposte le foto del reportage in Cina di Carlo Leidi.

Ma l’affluenza, per esercenti e musei, fino alle dieci ha lasciato a desiderare. Poche le borse in mano ai passanti. Poi la svolta. D’improvviso la città è presa d’assalto.

«E’ ancora presto per fare bilanci», commenta Franco Di Benedetto, vicepresidente di Confcommercio Udine dal suo bar Gianduja. Sempre lui, che è anche nel direttivo di UdineIdea, spiega: «La bontà dell’iniziativa non si mette in discussione ed è ancora presto per fare bilanci ma ci resta la sensazione di aver potuto esprimere solo il cinquanta per cento delle nostre potenzialità». Solo a notte fonda la festa diventa quello che doveva essere. Piazza Libertà fa da anfiteatro per il concerto dell’orchestra Fvg Mitteleuropa. Le note del Folkest si sentono arrivare da piazza San Giacomo dove va suonano Mimmo Cavallaro e Cosimo Papandrea Taranproject Calabria. E via Mercatovecchio si riempie di colori e fuochi di giocolieri. I bar sono presi d’assalto. La gente balla, si diverte. Fino a notte fonda.

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