Piscina Ge.Tur, l’ombra di una mazzetta

LIGNANO SABBIADORO. Nuova grana giudiziaria sul tormentato iter che, nel 2005, portò alla realizzazione della piscina olimpionica e del palazzetto dello sport all’interno del villaggio Ge.Tur di Lignano Sabbiadoro.
Dopo l’inchiesta che, quattro anni fa, vide nove persone, tra imprenditori e assessori regionali, finire sotto indagine per le ipotesi di reato di abuso d’ufficio e truffa aggravata - procedimento poi archiviato per tutti -, a gettare una nuova ombra sul finanziamento di 8 milioni di euro concesso dalla Regione alla cooperativa Ge.Tur è, ora, il sospetto di una “mazzetta”. Di una consistente somma di denaro, cioè, concordata e versata in fase di predisposizione dello stanziamento, per garantire l’assegnazione del contributo necessario alla realizzazione delle opere.
Un indagato. Il fascicolo è stato aperto dalla Procura di Udine soltanto pochi giorni fa, ma sul registro degli indagati c’è già il nome di una persona. La qualificazione giuridica dell’ipotesi di reato non sarebbe stata ancora precisata, ma - a quanto appreso - rientra senz’altro tra quelli contro la Pubblica amministrazione. Dalla corruzione alla concussione, dunque. Sul caso, gli inquirenti intendono mantenere il più stretto riserbo. Anche perchè le indagini sono in una fase assolutamente preliminare e il numero degli indagati potrebbe allungarsi da un momento all’altro.
La perquisizione. In questi giorni, a casa e negli uffici dell’unica persona formalmente finita sotto inchiesta si sono presentati i finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria di Udine, per una perquisizione tesa a raccogliere materiale utile agli accertamenti investigativi. La documentazione sequestrata, in altre parole, dovrà fornire riscontri rispetto ai sospetti e alle accuse fin qui formulate.
Il meccanismo. Stando alle poche notizie trapelate, la presunta tangente ammonterebbe a oltre 100 mila euro e sarebbe stata consegnata in un periodo compreso tra il 2004 e il 2006. Per quantificare il “compenso” del presunto favore o della non meno supposta intermediazione proposta per fare andare in porto l’operazione di finanziamento si sarebbe partiti proprio dall’intero ammontare del contributo, calcolando un 2 per cento sugli 8 milioni complessivamente concessi a Ge.Tur.
Ge.Tur e le opere. All’epoca, a presiedere la cooperativa era il commercialista udinese Franco Pirelli Marti, attualmente ai domiciliari per quattro ipotesi di bancarotta fraudolenta di altrettante società di famiglia. Il finanziamento fu assegnato dalla Regione nella forma del contributo decennale a fondo perduto, per realizzare la piscina olimpionica e il palazzetto dello sport nei quali sarebbe stato ospitato l’Eyof 2005, ossia le Giornate olimpiche della gioventù europea.
L’inchiesta del 2009. Fresca di qualche settimana, come si diceva, l’inchiesta nasce dagli accertamenti condotti dalla Procura di Udine nell’ambito di altre indagini in corso sui crack delle società della galassia “Fingefa”. Per quanto slegato dalla precedente inchiesta che, nel 2009, aveva ipotizzato l’abuso d’ufficio e la truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche a carico degli allora assessori regionali Augusto Antonucci ed Enrico Bertossi, dell’ex sindaco di Lignano Silvano Delzotto e di altri funzionari e dirigenti comunali e regionali, il nuovo fascicolo torna a sua volta sul contestato finanziamento e ripropone, quantomeno sullo sfondo, il medesimo scenario. Di quella vicenda, a livello giudiziario, non rimase comunque nulla: il pm chiese e ottenne l’archiviazione per tutti.
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