Piscina, sequestrate fatture da un commercialista
LIGNANO SABBIADORO. Due fatture per un ammontare complessivo di 50 mila euro, in cambio di una sua buona parola in Regione. O, per dirla in termini professionali, di una sua consulenza finanziaria. È su questi documenti, oltre che sulle notizie acquisite a margine di altre indagini collegate ai crack di Fingefa e delle sue collegate, che la Procura di Udine sta lavorando, nell’ambito dell’inchiesta aperta nei giorni scorsi, per fare luce su una presunta “mazzetta” da oltre 100 mila euro versata tra il 2004 e il 2006 a un “intermediario” incaricato di garantire a Ge.Tur il finanziamento regionale di 8 milioni di euro necessario alla realizzazione della piscina olimpionica e del palazzetto sportivo che avrebbero ospitato gli Eyof 2005. Ed è proprio del professionista cui l’incarico fu affidato l’unico nome finora iscritto sul registro degli indagati.
L’incarico nel 2004. I finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria di Udine gli hanno fatto visita martedì. Lui, un commercialista con studio in città, ha aperto la porta e, passata in rassegna la contabilità degli ultimi anni, ha trovato e consegnato loro le due fatture da 25 mila euro l’una - per un ammontare, quindi, pari a meno della metà di quanto per ora contestato dal pm - con le quali, nel 2004, aveva chiesto e ottenuto il pagamento della propria prestazione professionale.
A saldare il conto, però, non sarebbe stata la Ge.Tur, bensì l’Immobiliare “Gamma srl”, ossia una delle quattro società per le quali il commercialista Franco Pirelli Marti - all’epoca presidente di Ge.Tur - si trova attualmente indagato (e sottoposto alla misura degli arresti domiciliari) con l’accusa di bancarotta fraudolenta.
L’accusa. Nel decreto di perquisizione, il reato ipotizzato è quello del millantato credito. Un delitto che, qualora provato, offrirebbe agli investigatori una pista consona più a un contesto truffaldino, che non a un’ipotesi corruttiva. Le indagini, comunque, sono appena cominciate e il commercialista, che all’atto della perquisizione ha nominato come proprio difensore di fiducia l’avvocato Luca Ponti, deve ancora essere interrogato. Molti i punti da chiarire, insomma. Compresa la contestualizzazione del presunto reato, che il capo d’imputazione indica consumato nel novembre del 2010.
Il finanziamento. Nessun dubbio, invece, sul “momento storico” che fa da cornice alla vicenda: le trattative avviate da Ge.Tur con la Regione e con il Comune di Lignano, in vista delle Giornate olimpiche della gioventù europea del 2005. Un’occasione importante per la cooperativa cattolica, che a Trieste cercava il denaro indispensabile per realizzare gli impianti all’interno del “Villaggio Ge.Tur.”. E che, in tesi accusatoria, si sarebbe servito di un professionista con buone “entrature” nei competenti uffici regionali, per vedersi assicurata la concessione del contributo.
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