Piscine, per Udine e Villa Primavera l'obiettivo è riaprire a giugno

Comune e Unione Nuoto Friuli puntano all’inizio dell'estate per ripartire dopo il lockdown

UDINE. Ancora non c’è una data di riapertura per le piscine del palamostre a Udine e di Villa Primavera a Campoformido. La vasca esterna di Cordenons ripartirà il 30 maggio, quella di Maniago il 1° giugno.

Nel capoluogo friulano, dove l’impianto è gestito dal Comune, si fatica a trovare il bandolo della matassa per la messa in sicurezza della struttura, anche se l’assessore Antonio Falcone spinge per riuscire a far tornare in acqua gli appassionati al massimo per l’inizio della seconda settimana di giugno. «La gente si attende delle risposte da chi amministra la città e quindi siamo al lavoro per soddisfare le tante richieste che ci arrivano. In questi giorni stiamo facendo dei sopralluoghi per capire come applicare al meglio le linee guida governative. Ciò che posso garantire – aggiunge – è che la piscina esterna non mancherà nell’estate degli udinesi. So quanto ci tengono e quanto sia un servizio importante per loro, ma anche per tutte le società sportive».

L’idea di Falcone è di consentire l’accesso alla piscina solo su prenotazione, con ingressi scaglionati in base all’orario. In tal modo si punta a evitare il formarsi di code fuori dall’impianto e la permanenza di troppe persone negli spazi comuni. Per garantire un ricambio, è probabile che il biglietto di ingresso sia a tempo, con un’ora o poco più per i nuotatori, di 4 o 5 ore per chi sceglie l’impianto di via Ampezzo per la tintarella. «L’obiettivo è riuscire ad aprire attorno al 9 giugno, come avvenuto gli scorsi anni – informa l’assessore –. Stiamo affrontando una situazione straordinaria, quindi qualche piccolo ritardo ci può stare. C’è molto lavoro da fare, ma assicuro che l’impegno degli addetti ai lavori e dei tecnici non manca».

Punta ai primi giorni di giugno l’Unione Nuoto Friuli che ha in gestione l’impianto di Villa Primavera. «Partiremo con il nuoto libero e con qualche corso – dichiara Maurizio Vidus –. Il rischio, per una struttura come la nostra, è di restare schiacciati dai costi di gestione che restano fissi nonostante un calo previsto degli utenti. Alle condizioni attuali saranno in grado di aprire soltanto le piscine che beneficiano di contributi pubblici, ma purtroppo noi non siamo mai state tra queste». Da qui l’appello di Vidus al Comune di Campoformido, affinché intervenga per dare una mano alla società. «Tra utenze, costi dei dipendenti e di gestione – aggiunge – una piscina come le nostra costa 2 mila euro al mese. Senza un aiuto da parte del Comune sarà molto complicato portare avanti l’attività». Stando alle restrizioni governative, nella vasca interna non potranno nuotare più di 44 persone, in quella esterna 35. «Dovremo fare attenzione ai numeri incentivando la rotazione delle persone all’interno dell’impianto. La voglia di fare non manca, ma non sarà facile. Molto dipenderà da come risponderà l’utenza dopo l’apertura: mi auguro che le persone non abbiano timore e tornino a frequentare la piscina», conclude Vidus.

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