Pittoni sferza il ministro Azzolina: «Il concorso-docenti è inutile Si utilizzi la graduatoria esistente»

UDINE. Non è soltanto il Meccanismo europeo di stabilità (Mes), a far scricchiolare il governo giallorosso. Anche sul tema scuola la maggioranza non ha una visione unitaria, e a mettere ancor più zizzania tra le parti è il senatore friulano Mario Pittoni, presidente della commissione Cultura a palazzo Madama e responsabile Istruzione della Lega, che è riuscito a portare sulla sua posizione diversi avversari politici.
Alla base di tutto c’è il piano di stabilizzazione dei precari della scuola che, come detto, sta creando un profondo tra le forze di maggioranza, divise su numeri e modalità. Da una parte chi ritiene, come Pittoni, che si debba puntare su numeri consistenti (almeno 100 mila supplenti da assumere subito) e che sia necessaria una procedura velocizzata per non rischiare di finire fuori tempo massimo.
Dall’altra chi, come il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, punta invece sul tradizionale concorso e su numeri più contenuti.
Senatore, da dove nasce il disaccordo con il ministro?
«Il concorso straordinario non può oggettivamente assegnare i docenti vincitori alle classi del prossimo anno scolastico poiché, con il termine di presentazione delle istanze di partecipazione fissato al 3 luglio, riesce di fatto impossibile immaginare il rispetto dei tempi.
Anche impegnando i candidati con le prove nelle prime settimane di agosto oppure sostituendo la prova scritta di computer based con la semplice valutazione dei titoli. Le commissioni si troverebbero comunque a dover valutare in tempi strettissimi decine di migliaia di domande.
Senza contare che un concorso per soli titoli, necessariamente dovrebbe fare riferimento a una tabella di valutazione da allestire ex novo, ovviamente previo confronto con le parti sociali per evitare nuove tensioni e possibili contenziosi a livello nazionale».
Quindi qual è la strada più rapida e sicura da perseguire?
«Lo strumento “graduatoria” è pienamente legittimo, ha pari dignità rispetto al concorso ordinario ed è anche “tutelato”, dal momento che la Suprema Corte ha sancito che a essa va assegnato il 50% dei posti annualmente disponibili, percentuale pure aumentabile nel caso di esaurimento di parallele graduatorie concorsuali.
Situazioni particolari come l’attuale legittimano l’istituzione di uno strumento aggiuntivo per garantire in tempo utile l’assegnazione dei docenti alle classi: una maxi-graduatoria finalizzata alle immissioni in ruolo, che utilizzi solo ed esclusivamente i punteggi con cui gli aspiranti sono inclusi nelle rispettive liste».
Un vantaggio anche dal punto di vista numerico...
«Il numero di posti del concorso straordinario è talmente esiguo che tutta la procedura ricorda la solita montagna che partorisce il topolino. Oggi interesse pubblico primario deve essere la copertura di tutti i posti vacanti.
Ovviamente, detratti quelli delle procedure ordinarie preesistenti, la quota assegnata in maniera straordinaria va recuperata negli anni successivi per garantire parità di accesso a chi parteciperà al futuro concorso ordinario, che nell’attuale stato d’emergenza dovuto alla pandemia appare indispensabile procrastinare almeno di un anno». —
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