Più di 700 no al mega parcheggio
UDINE. Oltre 700 firme per dire “no” al mega parcheggio interrato di piazza Primo maggio. Sono quelle raccolte dal comitato Zardin Grant a quattro giorni dall’inizio del presidio permanente. «Continua il carosello di persone che si fermano per informarsi, firmare e lasciare un’offerta», spiegano dal gazebo in attesa di svolgere l’assemblea pubblica delle 19.
Ogni ora che passa, la struttura si arricchisce: ieri è comparsa la fotocopia di un libro di Giandomenico Ciconi, intitolato “Udine e sua provincia”, dove si spiega come nei pressi della piazza «ondeggiava lo stagno di borgo Cividale». Un motivo in più, per il comitato, per ribadire il rischio che creerà l’opera alle falde acquifere della zona. A sottolineare l’altro pericolo, quello di allagamenti, c’è la relazione dell’Arpa del 24 novembre 2010, stampata a mo’ di cartellone, per sottolineare ancora una volta che l’area è «in una zona depressiva».
Argomenti e ironia. Ieri è anche spuntato un altro striscione nelle vicinanze del presidio. «Honsell questo parcheggio è un buco nell’acqua, firmato Gretel», la scritta che, giocando sul nome del sindaco, storpia il titolo della fiaba resa nota dai fratelli Grimm. Oltre all’ironia gli attivisti vogliono rispondere alle critiche di chi li accusa di essersi mossi troppo tardi. «Non è così. Abbiamo cercato di contattare gli amministratori più volte per esprimere tutta la nostra contrarietà già prima della campagna elettorale», commenta Gianmarco Romano dal gazebo.
Gli fa eco Leonardo Fiorino: «Da anni si parla di questo parcheggio e ormai c’era l’idea che non si sarebbe mai fatto. Ma vedere il muro ci ha convinti a mobilitarci per riaffermare tutta la nostra contrarietà». E proprio l’area del cantiere è stata oggetto di una segnalazione di presunto abuso edilizio da parte del Comitato. «Non si vede nessun cartello informativo» sull’opera e «nessuna indicazione sulla ditta che svolgerà i lavori», si legge nel fax inviato all’Ufficio servizi edilizia privata, al protocollo del Comune e alla Procura, che chiede anche il «sequestro in via cautelativa del cantiere».
Dopo l’allestimento, concluso venerdì, la ditta Vidoni tornerà al lavoro lunedì prossimo, 19 agosto. Per quel giorno, alle 8 di mattina, è prevista una grande manifestazione di dissenso. Un dissenso che verrà espresso già domenica in occasione dell’assemblea cittadina delle 20.30 quando Piazza primo maggio tornerà a essere agorà.
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